Dionysian Walls in Syracuse


Dionysian Walls in Syracuse

Codas2 - CC3.0

 Maps

 Viale Epipoli, 260 - Siracusa (SR)

The Dionysian Walls of Syracuse were built by the tyrant Dionisio I for the defense of Syracuse and the nearby Epipolis plateau, a strategic point of fundamental importance for the control of the territory.
After the war events that saw Syracuse besieged by the Athenians, between 415 - 413 BC, and which showed the weakness of that defensive sector, in the years between 402 and 397 the tyrant closed the pentapolis, as Syracuse was called for its five districts Ortigia, Akradina, Tyche, Neapolis and Epipoli, and a large area of ​​agricultural land to be exploited for subsistence in the event of a prolonged siege, within the Dionysian walls. Even today the city of Syracuse, although it has grown a lot in size since the times of the ancient Greek polis, is completely contained within the perimeter of the Dionysian walls.
The circle of walls was about 27 kilometers long and ran along the entire edge of the plateau of Epipoli. Along the walls stood out towers and forts at regular intervals and, at the far end from the city, stood the Eurialo castle. The walls included small posterns and some large monumental gates placed along the main road arteries leaving the city such as the Via Elorina which led to the homonymous subcolony of Eloro. The most formidable of the gates, however, was on the north side and was called Hexapylon because of its six entrances. Today it is possible to observe the remains of Porta Scea and Porta Urbica.
Vari autori antichi ci narrano della costruzione delle mura dionigiane, in particolare Diodoro Siculo ci informa che vennero impiegati ben 60.000 operai e 6.000 coppie di buoi. Sappiamo inoltre che il lavoro era suddiviso in più lotti a cui si lavorava contemporaneamente e il tiranno Dionisio spronava e premiava le squadre più laboriose. Le fortificazioni vennero realizzare utilizzando blocchi di pietra calcarea locale e per limitare i tempi di trasporto vennero realizzate numerosissime piccole latomie, cave, a cielo aperto.
Nel corso dei secoli, purtroppo, gran parte delle mura sono state smantellate per poterne riutilizzare il materiale da costruzione ma in vari punti cittadini se ne scorgono ancora le tracce. Ciò non toglie che in alcuni punti specifici di Siracusa è ancora possibile ammirare porzioni delle mura ritrovare le tracce di alcuni piccoli fortini o visitare l'ancora oggi suggestivo castello Eurialo. Infine si può curiosare tra le tracce delle tante latomie sparse sul territorio, ritrovare scale di servizio scavate nella roccia, intuire l'andamento viario seguendo le carraie che tagliano la tenera roccia calcare o vedere i resti di alcune delle porte di Siracusa come la porta scea o la porta a tenaglia.
Il tratto di fortificazioni meglio conservato è oggi gestito dal parco archeologico di Siracusa ed è l'area archeologica del castello Eurialo. Altro tratto facilmente raggiungibile è quello che va dal moderno ingresso nord della città, viale Scala Greca, dove è possibile percorrere la pista ciclabile "Rossana Maiorca" realizzata sull'antico tracciato ferroviario dismesso. Lungo il tratto che oggi si affaccia sulla baia di Santa Panagia, si trova un'area archeologica recintata, dove è possibile ammirare una della parti meglio conservate delle antiche mura. Attualmente è possibile vederla solo dalla sottostante pista ciclabile ma intuisce ancora l'andamento del poderoso muro trasversale che dalla costa saliva sull'altipiano.

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