Chiesa di San Nicola ad Agrigento
La Chiesa di San Nicola di Agrigento, sita fuori dall’abitato nelle immediate vicinanze del Museo Archeologico, nascosta tra ulivi secolari, è caratterizzata dal suo splendido colore dorato dato dal tufo conchigliare, lo stesso che si ritrova nella Valle dei Templi.
La chiesa rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura cistercense tardo-romanica della Sicilia. L’edificio, costruito in epoca normanna, fu ampliato nel 1219 dai frati cistercensi di Santa Maria di Adriano. Il convento, invece, fu fondato nel 1426 dal beato Matteo Cimarra, che introdusse in città il movimento dell’Osservanza francescana.
Chiesa è caratterizzata da un elegante accesso che, da un lievissimo pendio e un'ampia gradonata, porta fino alla piazzetta dove erge imponente ed austera. Due contrafforti circoscrivono lo splendido portale gotico caratterizzato da cinque archi a sesto acuto.
L’interno, a un’unica navata, ha la rara presenza dell’iconostasi: una struttura divisoria con funzione di separazione tra il quadratum populi e la parte monastica. Sono presenti quattro cappelle in cui spiccano affreschi cinquecenteschi raffiguranti figure di santi, una bellissima statua di marmorea raffigurante la Madonna col Bambino, l’altare del Sacramento e il Signore ligneo, detto comunemente Signore della Nave.
Di notevole pregio è il Sarcofago di Fedra contenuto nella terza cappella. Il sarcofago, opera marmorea di inestimabile valore e splendida espressione della scultura romana in Sicilia, rappresenta quattro episodi del mito di Fedra e Ippolito.
L’edificio e i resti del complesso abbaziale che si estendono dietro di esso, fanno oggi parte del Museo Archeologico di Agrigento.