Palazzo Principe di Aragona
Palazzo Principe di Aragona, noto anche come Palazzo del Principe Naselli, è l'edificio più rappresentativo del borgo di Aragona.
Fu edificato contestualmente alla fondazione del borgo avvenuta nel 1606 per volere di Baldassare III Naselli. Nel 1703, quando il principe Baldassare Naselli IV prende i voti sacerdotali, il palazzo raggiunge il suo massimo splendore a seguito di importanti rimaneggiamenti: al piano nobile viene realizzata una cappella privata comunicante con la camera da letto del Principe e con la loggia centrale; le sale vengono arricchite di nuovi arredi e di una ricchissima quadreria; vengono realizzati diversi affreschi affidati alla mano del pittore fiammingo Borremans. Con la morte del Principe, avvenuta nel 1753, ha inizio la decadenza del palazzo. Nel 1887 il palazzo divenne sede dell‘Istituto Orfanotrofio Femminile Principe di Aragona.
Il palazzo presenta un aspetto molto severo e massiccio. L'imponente mole è alleggerita dalla presenza, sui lati esterni, di quattro eleganti logge. Nel corso dei secoli due delle logge sono state murate, in una è stata realizzata una vetrata, la quarta mantiene invece le caratteristiche originarie e conserva parte degli affreschi realizzati dal pittore fiammingo Borremans.
Di particolare pregio è l'antegalleria, che si ritiene fosse in origine una cappella. Si tratta di una piccola sala che conserva intatto il pavimento originale a lisca di pesce ed il pregevolissimo soffitto affrescato dal Borremans (o secondo alcuni critici dal Fumagalli). Il soffitto ritrae al centro la figura allegorica della Gloria, col capo cinto da una corona, che solleva con la mano destra una corona di alloro come per cornare lo stemma dei Naselli sorretto da due putti. Ai quattro lati, rivolte tutte alla figura centrale, vi sono raffigurate le virtú religiose della mansuetudine, virtù, magnificenza e trionfo della lussuria.
Dalla sala si accede ad una delle logge, l'unica in cui è possibile ancora ammirare un affresco del Borremans che rappresenta la Vittoria trionfante su un carro tirato da una quadriglia, che tiene in mano una bilancia, simbolo della giustizia, dalla quale sembra fuoriuscire un leone, simbolo della fortezza.
Le antiche scuderie del palazzo, per volere di Luigi Burgio Naselli, furono trasformate in tre piccole cappelle: la Cappella della Madonna della Medaglia Miracolosa, decorata in azzurro e bianco, colori simbolo della Madonna, e con scritte in latino; la Cappella del Sacro Cuore di Gesù; e la Cappella di San Giuseppe.