Chiesa di San Francesco a Naro

Davide Mauro - CC4.0
La Chiesa di San Francesco a Naro è un importante luogo di culto del borgo, dichiarato dall'UNESCO monumento simbolo di pace. L'annesso convento è oggi sede del Comune di Naro.
L'originario complesso, di dimensioni ridotte rispetto quello attuale, fu edificato nel 1229 per volere Rodorico Palmeri di Naro, nel sito in cui si trovava il Fondaco delle olive, luogo di grande importanza strategica poiché situato al centro del nucleo cittadino, in asse a nord con il castello e a sud con la porta di Girgenti. Nel 1330, il complesso fu riedificato nelle attuali forme, per volere di Giovanni Chiaramonte, allora Signore di Naro. Nel Seicento l'edificio fu ulteriormente rimaneggiato.
La facciata, in tufo giallino, presenta pregevoli di gusto spagnoleggiante. Essa è suddivisa in due ordini da una cornice marcapiano, con sommità a vela, ed è scandita da parastre cinquecentesche. Al primo ordine si trova il pregevole portale fiancheggiato da coppie di cariatidi e sormontato dalla nicchia dell'Immacolata. Al secondo ordine sono collocate una grande finta finestra affiancata da due nicchie, ormai vuote, sormontate dall'orologio e da alcuni pilastri che bene si armonizzano con il prospetto.
L'interno, ad unica navata, presenta una ricca decorazione a stucco, opera del 1780 di Francesco Santalucia e del figlio Salvatore ed indorata da P. Clemente da Bivona, e sulla volta il pregevole affresco di Domenico Provenzani.
Tra le opere custodite all'interno della chiesa, di particolare pregio sono: la tela dello Sposalizio della Vergine, collocata nel transetto, ideata da Raffaello e realizzato a Roma nel 1780 dal trapanese Giuseppe Mazzarese; la statua rococò dell'Immacolata rivestita da una lamina d'argento, opera egregia del 1719 di maestranze maltesi; l'altare Maggiore, con scene dell'ultima cena e della Passione di Cristo, eseguito nel 1899 da Gaetano Vinci da Naro; un lavabo rococò in marmo nero con decorazioni marmoree bianche che raffigura la stigmatizzazione di San Francesco, opera di maestranze trapanesi.
Il Convento è oggi sede del Palazzo di Città. Ad esso si accede tramite un austero chiostro settecentesco con giardino dove, al centro, è collocata un'artistica fontana.
Delle preziose opere un tempo conservate nel convento è possibile ancora oggi ammirare la pantofola sinistra di San Pio V, in broccato veneziano di velluto, seta ed oro, diversi arredi sacri in argento e ricchi paramenti. Purtroppo la reliquia del cordone di San Francesco, tre statuette di alabastro ed altri preziosi oggetti sono stati trafugati.