Chiesa di Santa Venera ad Acireale
La Chiesa di Santa Venera ad Acireale e l'annesso complesso del conservatorio delle vergini impreziosiscono una delle strade più antiche e suggestive della città, la via Dafnica.
L’imponente complesso del Conservatorio delle Vergini fu fondato il 23 gennaio 1704 e ultimato nel 1728. Esso nasce come luogo di ricovero e istruzione di giovani orfane, povere o sordomute che venivano ospitate fino alla pubertà, poi ricevevano una dote di 20 onze che potevano utilizzare per scegliere la vita in convento o il matrimonio.
La chiesa fu costruita grazie al lascito testamentario del sacerdote Paolo Modò dell’11 giugno 1727 e alle donazioni dei devoti, e realizzata su progetto dell'architetto Paolo Amico.
La facciata della chiesa, suddivisa in tre ordini da cornici marcapiano, è scandita da lesene: al primo ordine si aprono tre portali. Quello centrale, di dimensioni maggiori, è affiancato da due colonne con capitelli corinzi e sormontato da un timpano centinato. Ai lati, i due portali sono somontati da finestre ovali; Il secondo ordine, raccordato al primo tramite volute, presenta una finestra rettangolare sormontata da timpano triangolare; al terzo ordine è collocata la cella campanaria.
Nonostante la presenza dei tre portali lascia supporre un interno a tre navate, esso presenta invece una caratteristica pianta ellittica.
L'interno è impreziosito da un pregevole ciclo di sedici pannelli in stucco del palermitano Gioacchino Gianforma e del figlio Giuseppe, e da un affresco raffigurante la Gloria di Santa Venera sulla volta, opera dell’acese Giuseppe Greco.
Tra le opere custodite nella chiesa, di particolare pregio è la tela dei fratelli Giuseppe e Francesco Vaccaro raffigurante La predica di Santa Venera, del 1851.