Teatro Bellini di Adrano
Il Teatro Bellini di Adrano, intitolato al compositore catanese Vincenzo Bellini, è uno dei monumenti più significativi della città.
Fin dalla prima metà del ‘700 sulle rovine della chiesa di San Vito, dove sorge l’attuale teatro, esisteva una piccola sala, dove sotto richiesta del Rettore della Chiesa della Catena, venivano messi in scena drammi sacri. Nella prima metà del XVIII secolo le maggiori famiglie nobili della città decisero di innalzare sulle rovine della Chiesa di san Vito, un teatro. Completato il teatro, durante la suddivisione dei palchi nacquero diversi conflitti circa i criteri di assegnazione fra le principali famiglie nobiliari locali. Il teatro rimase attivo fino al 1829, in seguito andò in disuso a causa della struttura diroccata. Nel 1846, il sindaco Don Pietro Sidoti, decise di ristrutturare il teatro, affidando l'incarico all'architetto Vincenzo Costa. Nei primi del Novecento fu effettuato il completamento della facciata su progetto di Gaspare Silvestri Amari. Durante il secondo conflitto mondiale del 1943 il teatro subì gravi danni, fu quindi risistemato e riprese a funzionare, fu anche utilizzato come sala di proiezione cinematografica. Chiuso per oltre 20 anni, ha ritrovato finalmente il suo antico splendore il 13 dicembre del 2004.
Il prospetto, in stile Liberty, è suddiviso in sette moduli, caratterizzati ognuno da due bucature le quali costituiscono le porte e le finestre dell’edificio, eccetto per i due moduli esterni. Questi infatti nella parte inferiore rappresentano gli spazi appositi per le locandine, nella parte superiore vi sono due nicchie che dovevano contenere le statue di Giuseppe Verdi e di Vincenzo Bellini, mai inserite. Sulla facciata primeggia sopra il terminale un gruppo scultoreo, opera del maestro catanese Mario Moschetti, che rappresentano l'anima del Teatro in forma allegorica: La Tragedia, la Musica e la Commedia.
La planimetria è ricavata da due rettangoli di proporzione molto rilevante. Il rettangolo più piccolo interseca quello più grande nella parte frontale, esso ospita il vestibolo, l’ingresso, ed è caratterizzato da otto bucature, cinque esterne e tre interne. Nel rettangolo più grande sono ricavati la platea, l’apparato scenico e i relativi servizi.
La sala si rifà al teatro ottocentesco, con pianta ellittica a ferro di cavallo circondata da quarantaquattro logge disposte in tre livelli sovrapposti. Le scene e la Fattura furono affidate a Giuseppe Distefano e il Sipario di Giuseppe Rapisarda, artisti catanesi. Distefano inoltre arricchì di fregio e arabeschi l'arco del palco e gli scompartimenti delle logge. Il telone del Rapisarda, rappresentava la scena di Timoleonte, che con i suoi guerrieri, si reca nel Tempio di Adrano a ringraziare il Dio per la vittoria riportata contro Icete.
Il Teatro Bellini di Adrano è stato il set di alcune scene del Divorzio All’Italiana.