Chiesa Santa Maria dell'Elemosina a Biancavilla
Archenzo - CC3.0
La Basilica collegiata santuario di Santa Maria dell'Elemosina a Biancavilla è la chiesa principale della città.
Si ritiene che la costruzione della chiesa risalga alla fine del Quattrocento, subito dopo la fondazione della città avvenuta nel 1488. L'edificio venne poi ampliato nel corso del Seicento, durante il quale vennero aggiunte le navate laterali, e nel corso del Settecento, quando queste furono allungate. La facciata venne invece ultimata solo alla fine dell'Ottocento. La cupola, costruita e affrescata nella prima metà dell'Ottocento, crollò dopo soli tre mesi dall'inaugurazione e non fu più ricostruita.
La facciata, che affianca forme classiche e neobarocche, è uno degli esempi più rappresentativi dello stile eclettico siciliano. Di grande fascino è l'ottocentesco monumentale campanile, opera del milanese Carlo Sada, che con i suoi 50 m di altezza, è la più alta torre campanaria della provincia di Catania.
L'interno della basilica, a croce latina, è suddiviso in tre navate ornate da stucchi dorati della fine del '700. Lungo le navate pendono maestosi lampadari in vetro di Murano offerti come ex voto alla Madonna dell'Elemosina nella metà del XIX secolo.
Tra le opere custodite all'interno della basilica, di notevole pregio artistico sono: l’Icona bizantina, dipinta su legno di cedro a tempera d’uovo, della Madre di Dio Elèusa, la Madonna dell'Elemosina, risalente ai primi anni del secolo XV; gli affreschi realizzati da G. Tamo nel 1722, situati all’interno della Cappella di San Placido, che raffigurano le scene del martirio e dell’apoteosi del santo; la statua lignea cinquecentesca di gusto spagnolo di San Zenone; la statua rinascimentale di autore ignoto di San Nicola di Mira, scoperta nel 2015 all’interno della statua seicentesca di San Biagio; il Crocifisso ligneo settecentesco.