Castelli Bolo e Torremuzza a Bronte



I Ruderi dei Castelli di Bolo e Torremuzza, si trovano fra Bronte e Troina, nella valle di Bolo.
I due castelli, inaccessibili roccaforti, furono costruiti sulla vetta di ripidissime scoscese cime e vigilavano sulla sicurezza dei viaggiatori e del commercio. L’ampia vallata de Bolo costituiva infatti un passaggio obbligato per gli eserciti, i pellegrini e i commercianti, che dalla normanna capitale di Troina o da Palermo volevano recarsi alla costa di Catania o Messina.
Il Castello di Bolo, del quale rimangono solo pochi ruderi, presentava un pianta stretta ed allungata che occupava l’intero spazio a disposizione sulla sommità dell'altura. Dai resti murari l'edifico viene collocato in epoca medievale. Le mura sono costruite con pietre malamente sbozzate, legate insieme da malta di discreta qualità. Del casale che sorgeva intorno al castello, documentato da testi storici, non rimane alcuna traccia. Presso i pochi resti murari ancora esistenti si riconosce la presenza di una cisterna. Nel 1535, l’abitato di Bolo fu abbandonato, e gli abitanti si riunirono, assieme agli altri casali, e formare un unico popolo in Bronte come ordinato da Carlo V.
Il Castello di Torremuzza sorge su di un sperone di roccia calcarea accessibile solo da meridione, lungo gli altri lati si stagliano pareti a strapiombo. La fortezza segue la conformazione rocciosa e si sviluppa su più livelli: in basso si trovano le strutture più recenti, composte da ambienti residenziali, probabilmente adibiti a celle per la detenzione in epoca più recente. Sono presenti inoltre bassi muri perimetrali caratterizzati da numerose feritoie quadrate o circolari. Il livello superiore, a cui si accede tramite gradini scavati dalla roccia, presenta un ingresso angusto un tempo ben protetto da una porta rinforzata, i cui cardini dovevano essere robusti, secondo quanto si può dedurre dai fori scavati nella pietra. Esso rappresentava un luogo di osservazione per il territorio circostante. Nella zona di nord-ovest sono presenti i resti di una torre, la quale si ritiene edificata durante la dominazione bizantina in Sicilia. La struttura poggia su di un affioramento di roccia ai margini occidentali della piccola rocca. La torre presenta un pianta circolare e si compone di pietre locali non squadrate, unite insieme da malta. Sulla sommità era presente un camminamento di ronda, accessibile probabilmente per mezzo di una scaletta elicoidale in pietra, secondo quanto lasciano intendere alcuni fori presenti lungo la parete interna superstite. Non è possibile effettuare una datazione certa del castello, si ipotizza che esso risalga ad un periodo compreso tra il XVII e il XVIII sec. d.C. E' comunque probabile che la torre sia preesistente, sebbene non vi sia alcun dato storico che riconduca la sua origine all’epoca bizantina.

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