Chiesa di Sant'Agata la Vetere a Catania
La Chiesa di Sant’Agata La Vetere a Catania risale all'anno 264, quando il vescovo San Everio, eresse una modesta edicola votiva nel luogo in cui la vergine Agata subì il martirio del taglio delle mammelle, tredici anni dopo la sua morte. Dopo l'editto di Costantino, l'edicola fu sostituita da un vero e proprio edificio di culto costruito, ad opera del vescovo San Severino. Ampliata in forma basilicale intorno al 776, la chiesa fu la cattedrale della città per otto secoli, fino al 1089: per questo motivo fu indicata con l'appellativo la Vetere, cioè l'antica. Quasi totalmente distrutta dal terremoto del 1693, ad eccezione della cripta sotterranea che ingloba in parte strutture romane di un edificio pubblico, fu ricostruita nel 1722 con maggiori dimensioni.
I resti dell'antica facciata pre-terremoto sono visibili attraverso alcune lastre di vetro al centro della navata della nuova chiesa e dimostrano che la nuova chiesa, nella ricostruzione, sia stata edificata ad una quota più alta e spostata in avanti di circa 25 metri.
Il prospetto della chiesa si presenta in semplice muratura e racchiuso tra bianche paraste in pietra calcarea. Sopra il portale si apre un'ampia finestra e la facciata culmina con un timpano triangolare al di sopra di un cornicione aggettante. Ai lati del portone, due finestre tonde interrompono il paramento murario della facciata. Una lapide marmorea posta alla destra del portale ricorda le illustri personalità che visitarono questo sacro luogo.
Fra le opere custodite al suo interno spicca il Sarcofago di Sant’Agata, con cassone in marmo di epoca romana e coperchio bizantino in pietra calcarea. Oggi utilizzato come altare della chiesa, un tempo, forse, accolse le spoglie della martire Agata