Piazza Duomo a Catania


Piazza Duomo a Catania

Leandro Neumann Ciuffo - CC2.0

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 Piazza del Duomo - Catania (CT)

Piazza Duomo a Catania rappresenta il cuore barocco della città oggi Patrimonio UNESCO. Ospita al proprio interno la Cattedrale di Sant’Agata e il Palazzo dei Chierici, entrambi uniti dalla Porta Uzeda. Accoglie inoltre la Fontana dell’Amenano, il Palazzo degli Elefanti e la Fontana dell’Elefante.
La Cattedrale di Sant’Agata sorge sul sito delle Terme Achilliane romane e del martirio di Sant’Agata, Santa Patrona della città. La chiesa attuale fu edificata nel 1711, su progetto di Girolamo Palazzotto a seguito del tremendo terremoto del 1693 durante il quale è stata completamente distrutta.
Il Palazzo dei Chierici un tempo simbolo del potere temporale della Chiesa, fu costruito dopo il terremoto del 1693 dall’architetto Alonzo Di Benedetto e ingrandito nel 1757 per opera di Francesco Battaglia su una precedente struttura cinquecentesca: la porta Uzeda, che collega il Palazzo alla Cattedrale di Sant’Agata, rappresenta ciò che è rimasto delle mura fortificate fatte erigere da Carlo V. La caratteristica distintiva del Palazzo dei Chierici, noto anche come Seminario dei Chierici, è l’integrazione del palazzo alle mura cittadine. Dalle scale poste alla destra del palazzo si raggiunge la Porta Carlo V, dove si svolge il mercato locale, la pescheria. L’architettura settecentesca riprende il tipico contrasto tra l’intonaco scuro e il cornicione in pietra bianca, i finestroni e i balconi presentano un caratteristico timpano a omega tra volute arricciate, mensole figurate e la grande tribuna, come vuole il gusto barocco. Dal balcone centrale si sono affacciati nel tempo molti personaggi storici illustri, tra i quali il Cardinale Dusmet nel 1888 per benedire la città. Nel 1937 Mussolini parlò da esso alla cittadinanza durante la sua visita a Catania.
La Porta Uzeda collega le due ali dell’antico seminario dei Chierici, l’attuale sede del Museo Diocesano e il Palazzo dei Chierici, e fu costruita nel 1695 dal duca di Camastra e dedicata al Vicerè in carica, Paceco de Uzeda, che aveva promosso la ricostruzione della città dopo il terremoto del 1693. Considerata uno dei simboli della città, Porta Uzeda è costruita in tipico stile barocco catanese, di cui è caratteristica la tipica alternanza di pietra lavica e marmo bianco per le decorazioni, stilisticamente simile al vicino Palazzo dei Chierici. Porta Uzeda si apre verso il mare all’interno dell’antica cinta muraria cinquecentesca dedicata al sovrano spagnolo Carlo V, e fa parte delle “nuove” porte difensive di Catania costruite dopo la colata lavica del 1669 e il terremoto del 1693. Dal cavalcavia che la collega al Museo Diocesano ad est, e al Palazzo dei Chierici ad ovest, è possibile godere di un suggestivo panorama che svela la città barocca e l’Etna, da un lato, e dall’altro gli archi della Marina e il mare. Nel passaggio attraverso la porta è possibile ammirare una rappresentazione del Cristo incoronato di spine. Tale rappresentazione, rimasta colpita nel bombardamento alleato, si scheggio solamente su un punto sulla fronte. La Porta è inoltre legata all’attesissima festa della Patrona della città etnea, Sant’Agata. Dopo la messa dell’Aurora, il 4 Febbraio, il fercolo la attraversa, tra battimani e sventolii di fazzoletti bianchi, per iniziare la processione delle Sacre Reliquie della Santa.
La Fontana dell'Amenano fu realizzata nel 1867 dal napoletano Tito Angelini in marmo bianco di Carrara. Il nome della fontana deriva dal celebre fiume Amenano, che nella fontana viene rappresentato secondo i canoni della mitologia greca: un giovane che regge tra le braccia una cornucopia dalla quale fuoriesce l’acqua. La fontana viene chiamata dai catanesi la fontana dell’acqua “a linzolu”. Il getto, infatti, viene convogliato verso la vasca e l’acqua tracima dalla vasca a forma di conchiglia, creando un particolare effetto a cascata: l’aspetto ricorda quello di un lenzuolo drappeggiato. L’acqua scende poi nelle vasche del condotto scoperto del fiume sotterraneo sottostante. La fontana è uno dei pochi luoghi a Catania in cui è ancora visibile il passaggio del fiume Amenano, sotterrato a seguito dell’eruzione e della colata lavica del 1669. La Fontana dell'Amenano sorge in una posizione un po’ defilata, ma la struttura è stata studiata con grande cura, per creare effetti ottici particolari. La vasca e la statua di marmo, infatti, sembrano incassate nell’edificio alle loro spalle.
Il Palazzo degli Elefanti, originariamente chiamato Palazzo Senatorio oggi sede del Municipio di Catania, fu costruito nel 1696 al posto della Loggia medievale distrutta dal terremoto del 1693. Il palazzo ha forma quadrangolare e presenta un atrio di ingresso su ogni prospetto. L’architetto Vaccarini nel 1732 ne rivoluzionò il prospetto introducendo il balcone centrale sorretto da quattro pilastri di granito, punto focale della costruzione, dal quale usano affacciarsi le autorità catanesi durante la festa di Sant’Agata, inoltre adornò i frontoni dei balconi con la lettera “A”, iniziale del nome della Santa, e con elefanti scolpiti dai quali deriva il nome al Palazzo. Il prospetto opposto, che si affaccia su Piazza Università, realizzato da Carmelo Battaglia nel 1780, fu gravemente danneggiato da un incendio nel 1944, provocato da una sommossa popolare. In tale occasione fu completamente distrutto l’archivio storico del Comune e il Museo Risorgimentale. Nel cortile centrale sono esposte le Carrozze del Senato, risalenti al XVIII secolo, che sfilano ogni anno la mattina del 3 febbraio, durante le celebrazioni agatine. Di alto pregio sono anche le opere d’arte, i dipinti e gli affreschi custoditi nei saloni di rappresentanza e nella Sala del Consiglio del Palazzo.
La Fontana dell'Elefante, o anche fontana del Liotru il cui nome viene ricollegato al leggendario mago Eliodoro, fu costruita dall’architetto Gianbattista Vaccarini nel 1757 che utilizzò alcuni cimeli storici della città; come simbolo della rinascita dopo l’eruzione e il terremoto, rispettivamente del 1669 e 1693. In cima alla fontana vi pose “U’ Liotru”, una statua di elefante in pietra lavica di epoca romana a cui aggiunse gli occhi in pietra bianca e le zanne. L'origine della statua dell'elefante è avvolta da storie e leggende. L’elefante sostiene sulla groppa un obelisco egiziano probabilmente portato a Catania durante le crociate da Syene. Nel basamento sono scolpiti alcuni putti e due bassorilievi che rappresentano i due fiumi della città, il Simeto e l’Amenano.

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