Chiesa Madre a Giarre
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La Chiesa Madre di Giarre, dedicata a San Isidoro Agricola Protettore della città, è uno splendido esempio di architettura neo-classica.
Fu edificata a partire dal 1794, nel luogo in cui sorgeva una precedente struttura dedicata a Sant'Agata e San isidoro, ma solo nel 1845 ebbero inizio i lavori per il completamento del prospetto frontale.
La facciata, realizzata interamente in pietra bianca di Comiso, è costituita da un portico monumentale sormontato da due possenti campanili a base quadrata con quattro orologi. La cupola, sormontata da lanterna, poggia su di un tamburo finestrato.
L'interno, a croce latina, risulta suddiviso in tre navate per mezzo di colonne binate. Colonne e capitelli sono in stile toscano-jonico.
All'interno della chiesa sono custodite opere di notevole pregio artistico: una tela del grande artista acese Pietro Paolo Vasta, raffigurante l'Immacolata e santi; un arazzo rosso con ricami in fili d'oro raffigurante un'aquila con una croce sul petto; uno stemma borbonico con le iniziali C.G., ossia città di Giarre e la raffigurazione di sette torri, simbolo della contea di Mascali.
Collegato alla chiesa è il Camposanto Vecchio, ipogeo costituito dalle antiche cripte della chiesa di Sant'Agata e Sant'Isidoro.