Chiesa dell'Immacolata a Linguaglossa
La Chiesa dell'Immacolata a Linguaglossa e l'annesso convento custodiscono opere di grande pregio artistico.
Il complesso fu edificato verso la metà del Seicento, in una zona situata ai confini della città, nota come Sciare di San Pietro.
Alla semplice facciata si contrappone un interno ricco di opere di pregio: la pala dell'altare che raffigura l’Immacolata del 1659, opera di Frate Umile da Messina; due dipinti del XVI secolo che ritraggono Sant’Antonio di Padova e Santa Chiara, entrambi attribuiti a Bernardino Niger da Biancavilla; alcuni dipinti del palermitano Vito d’Anna; gli affreschi del refettorio di autore ignoto; la ricca collezione di libri che vanno dal XVI al XVIII secolo custodita nella biblioteca del convento.
Di notevole pregio artistico è la Custodia in legno di Pietro Bencivinni da Polizzi, scolpita tra il 1708 e il 1710. Essa venne donata dalla Baronessa Speciale di Nicosia a Padre Girolamo, al quale la nobildonna aveva affidato l’educazione dei suoi figli. La custodia, di grandi proporzioni, è scolpita in legno di cipresso, arancio e noce, si compone di tre ordini, separati da balaustre e, nella parte terminale, è chiusa da una cuspide che sorregge un globo su cui svetta la croce. E' tutta scolpita con motivi ornamentali, figure di animali, di angeli, di conchiglie, di ippogrifi, e di fiori che istoriano le colonnine delle absidiole. Nella parte inferiore è contenuto il tabernacolo nella cui porta è rappresentata la Cena di Emmaus.