Chiesa Madre a Sant'Alfio
La Chiesa Madre a Sant'Alfio, intitolata ai SS. Ss. Alfio, Cirino e Filadelfo, è il principale edificio di culto del borgo etneo.
La chiesa sorge in posizione dominante sopra un'alta scalinata e con la spettacolare scenografia dell’Etna che si erge alle sue spalle.
L'originario edificio, di dimensioni ridotte rispetto quello attuale, fu edificato nel XVII secolo. Nel corso dell'Ottocento furono portati avanti lavori di ampliamento che si conclusero solo dopo la Prima Guerra Mondiale. Il prospetto è incompiuto.
La facciata è realizzata interamente in pietra lavica, caratteristica unica in tutto il territorio etneo. Essa risulta suddivisa in due ordini da una cornice marcapiano dove, in posizione centrale, insiste un timpano. Il primo ordine, scandito da quattro lesene, presenta tre portali, quello centrale sormontato da un timpano, i due laterali da archi a sesto ribassato realizzati in pietra rossa. Le porte in ferro sono state realizzate con il contributo dei fedeli residenti (porta principale) e con le offerte degli immigrati in America e in Australia (porte laterali).
L'interno, suddiviso in tre navate, e presenta pregevoli affreschi ottocenteschi che celebrano, al centro dell’abside, l’elevazione in cielo dei tre Santi dopo il martirio, e, attorno alla cupola, i quattro evangelisti.
All'interno della chiesa sono custodite opere di particolare pregio artistico: il dipinto settecentesco opera di Vito D’Anna, allievo del maestro Paolo Vasta; il quadro del “Tre novembre” che ricorda la grazia ricevuta dal paese attraverso l’intercessione dei Santi Martiri in occasione della disastrosa eruzione lavica del 1928.