Chiesa di San Vincenzo a Trecastagni
Il complesso della Chiesa di San Vincenzo de Paoli e dell' Orfanotrofio delle Proiette settenarie a Trecastagni, è costituito da un bel casamento e da un'elegante chiesa.
Il complesso venne edificato nel 1802 dall'Arciprete Giuseppe Grassi, e restaurato nel 1859 dall'altro Arciprete Alfio Grassi. La chiesa, intitolata a S. Vincenzo de’ Paoli fondatore della Congregazione delle Figlie della Carità, sorge come cappella annessa all’Istituto di accoglienza e assistenza delle fanciulle “proiette”, cioè abbandonate dalle famiglie d’origine e per questo affidate a nutrici retribuite dall’erario.
La monumentale facciata ottocentesca, in stile neoclassico, risulta tripartita da semicolonne con capitello ionico e da lesene in pietra arenaria, e culmina con un timpano triangolare chiuso. Nella partizione centrale si apre il portale principale sormontato da una grande finestra rettangonare riquadrata in pietra arenaria, sulle partizioni laterali si aprono due portali sormontati da finestre circolari, anch'esse in pietra arenaria.
La cella campanaria conserva un'interessante campana risalente al 1772, la cui fusione è molto fina ed altamente artistica, che proviene da Vignola, in Emilia Romagna. Essa presenta un fregio di stile che la ricopre fino alla metà ed una scritta su due righe circolari con al centro un elegante scudetto e sui due lati opposti le figure in rilievo del Crocifisso e di S. Benedetto. Essa riporta il nome del manufattore: Ieronimo Olita da Vignola.
L'interno, a pianta rettangolare, presenta un'unica navata con abside emisferico e pavimento in mattonelle di terracotta. Alla fine della navata si trova il coro con una grada in ferro dal quale le claustrali prendevano parte alle cerimonie religiose. All'interno è inoltre ancora visibile la ruota finalizzata a garantire l’anonimato nelle comunicazioni tra il convento e l’esterno.