Castello di Cefalù
Il Castello di Cefalù sorge sulla rocca omonima, un rilievo calcareo caratterizzato da alte pareti a picco.
Utilizzato lungo tutto il XIV e XV secolo, il castello subì poi ampi rimaneggiamenti fra XVI e XVII secolo, sino all’attuale abbandono. Dal 1989 sono stati avviati grandi lavori di consolidamento geologico e restauro delle strutture.
Il complesso di fortificazioni, costituito da una cinta muraria inferiore, una cinta muraria superiore, e il castello sulla vetta, si adatta alla topografia del sito, e costituisce una vera e propria acropoli.
La cinta muraria inferiore risale all’età altomedievale e segue il ciglio della Rocca, proteggendo tutta l’area sommitale. L’accesso principale alla rocca ed alle fortificazioni è costituito dal canalone che si apre sul versante ovest del rilievo. Nella vasta superficie racchiusa dalle mura si trovano numerosi edifici: cappelle, casermette per la guarnigione, forni, magazzini, resti murari non bene identificabili ed un grande numero di cisterne idriche. La tradizione locale vuole inoltre che sopra la Rocca esistessero ben sette chiese.
Attraverso un sentiero ripido si raggiunge la parte sommitale della Rocca, racchiuso da una seconda cinta che protegge il nucleo centrale del castello, la cinta superiore.
Il castello si erge sul lato sud della cinta superiore. Dell’antica struttura si sono conservate le parti inferiori delle mura perimetrali e dei muri di suddivisione interna. La pianta del castello è irregolarmente pentagonale e presenta una massiccia torre quadrangolare sul lato est, opposto a quello su cui si apre l’ingresso. Un’altra torre può essere identificata lungo il lato nord. All’interno sono stati identificati una decina di vani disposti rispettivamente a nord e sud di una sorta di stretto cortile.