Tempio di Diana a Cefalù
Il Tempio di Diana è l’opera architettonica più antica della Rocca di Cefalù.
Si ritiene che la sua edificazione risalga all’età protostorica, intorno al XI secolo a.C. La parte più antica del tempio è una cisterna, inglobata al suo interno. La presenza della cisterna ha legato il tempio al culto pagano delle acque. La cisterna venne ricavata da scavi effettuati nella viva roccia, chiusa sulla parte superiore con grosse lastre di pietra calcarea. Queste lastre poggiano sui bordi della cisterna e su un architrave che, a sua volta, grava su una colonna centrale formata da blocchi di pietra cilindrici. Attorno alla cisterna venne successivamente costruito il tempio vero e proprio.
Si ritiene che la costruzione del tempio sia avvenuta in due momenti diversi: la struttura fino all’altezza dell’architrave, dove sono impiegate lastre di pietra di forma irregolare, dovrebbe risalire al V secolo a.C., la parte sommitale, composta da pietre più grosse e ben squadrate, al II secolo a.C..
Dalle indagini archeoastronomiche inoltre è emerso che l’orientamento della porta d’ingresso del tempio sia allineata verso ovest. Per tale ragione il tempio si configura come tempio solare: durante i tramonti agli equinozi, il Sole, in allineamento con la porta d’ingresso, illumina il corridoio del tempio fino alla cisterna megalitca.
La tradizione locale ha sempre identificato la costruzione come il Tempio di Diana. Gli ultimi studi però sostengono che la costruzione sia un santuario-fortezza, secondo alcuni studi potrebbe essere il Palazzo dei primi re di Kephaloidion. L’edificio, data la sua posizione, ideale per controllare chiunque potesse arrivare dal mare, e per la particolare tipologia costruttiva, molto simile a quella adottata per le fortezze, si ritiene che abbia svolto una funzione difensiva e di avvistamento. L’antica funzione sacra dell’edificio, inizialmente legata al culto delle acque, non fu comunque mai abbandonata. A conferma di tale ipotesi è la presenza di due chiesette che vi furono impiantate all’interno e al di sopra, durante la dominazione bizantina. Di queste chiesette si possono ammirare ancora oggi diversi resti e una suggestiva abside.