Chiesa del Monte a Gangi
La Chiesa del Monte a Gangi, e l'annesso convento, costituiscono un antico complesso religioso situato al culmine del Monte Marone. In particolare la chiesa è adiacente all’antico Castello dei Ventimiglia di cui originariamente ne faceva parte. Nel 1604, infatti, l'allora principe di Gangi, D. Giovanni Ventimiglia, accolse i primi frati Cappuccini giunti in paese, cedendo loro l’ala destra del castello e l’antica cappella dedicata a Sant'Antonio Abate.
La semplice facciata a capanna è arricchita da un artistico portale in pietra, finemente intagliato, risalente al 1700. Esso è affiancato da una coppia di lesene con capitelli in stile ionico che sorreggono la trabeazione e termina con timpano con pregevoli intarsi e frontone. Il portone della Chiesa è formato da due pannelli in bronzo che rappresentano scene della vita di San Francesco, opera di Antonino Salvo, scultore di origini gangitane.
L'interno, ad unica navata,custodisce opere di notevole pregio artistico: la tela Il Dogma dell’Immacolata, collocata sull'altare maggiore, capolavoro del pittore P. Antonio Jerone che, per sua espressa volontà, fu donato alla chiesa nel 1951; il dittico di San Giorgio e San Cristoforo, collocate nel presbiterio, opere dello stesso autore; un pregevole Crocifisso ligneo; una statua dell’Immacolata di scuola messinese; la tela di Sant’Antonio Abate, opera del pittore contemporaneo Santo Mocciaro.
