Fischietti di Caltagirone: origini, arte e tradizioni


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Il fischietto è il giocattolo sonoro più antico del mondo. Il fischietto in terracotta di Caltagirone racchiude arte, storia e antiche tradizioni.
Il periodo di massima diffusione dei fischietti di Caltagirone è stato tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento, ovvero prima dell’avvento della plastica. A Caltagirone i fischietti erano gli unici giochi che possedevano i bambini più poveri e venivano donati in occasione dei giorni di festa, quasi sempre all’approssimarsi della primavera e della Pasqua. In occasione delle feste patronali veniva concesso ai bambini di suonare i propri fischietti.
Il suono emesso dal fischietto imita il canto degli uccelli o il sibilo delle serpi all’arrivo della buona stagione e quindi ha sempre assunto nella tradizione popolare il ruolo di dispensatore di buona fortuna allontanando la cattiva sorte.
In Sicilia gli umili fischietti in creta erano creazione dei pasturari, ossia artigiani così chiamati perchè specializzati nella realizzazione dei "pasturi", ossia "pastori", del presepe. Normalmente si usavano gli stessi stampi e le attività si confondevano, i pastori del presepe avevano gli stessi tratti dei fischietti: lo stesso soggetto lo si trovava a Pasqua nel fischietto e a Natale, senza fischietto, come personaggio del presepe. Un tempo i fischietti venivano decorati a freddo, con colori fatti dagli stessi artigiani. Venivano utilizzati colori quali il verde manganese o particolari tipi di pietra con l’ossido di ferro per trovare il rosso. Erano tutte sostanze pericolose che naturalmente oggi non vengono più utilizzate. La maggiore difficoltà nella realizzazione di un fischietto non era dargli una forma ma riuscire a farlo suonare. Occorre ed occorre tutt'oggi una certa maestria per trovare gli angoli giusti nella creta, che vengono scavati con un particolare pezzettino di legno.
I pasturari erano specializzati nella realizzazione delle figure del presepe, nelle figure dei santi e di animali, simboli comunque legati alla tradizione religiosa. A Caltagirone erano molto diffusi i fischietti in terracotta di San Giacomo, Santo Patrono della città, e del Gesù risorto, fischietto legato alle festività pasquali. Tra i soggetti realizzati esistono anche le figure caricaturali, che possono essere la dama del bel mondo, o il massarotto, cioè quello che sovraintendeva al lavoro degli operai e faceva da tramite con il padrone, normalmente un nobile.
Tradizionalmente, il fischietto rallegrava un giorno di festa ma era anche un richiamo gioioso da dedicare al proprio amore. Un fischietto tipico di Caltagirone è infatti il “ruscignolu”, ossia il fischietto dell’usignolo che, attaccato su un piccolo vasetto riempito d’acqua, emetteva un suono simile al canto di un uccellino. Questi particolari fischietti erano regalati dai fidanzati alle fidanzate come simbolo di fertilità.
A Caltagirone sono presenti diverse mostre per poter ammirare la varietà delle figure e dei colori dei fischietti di terracotta.

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