Grammichele, la città esagonale
La pianta esagonale della città di Grammichele, considerata la città geometrica più bella d'Italia, è un raro esempio di architettura razionale in Italia.
La scelta urbanistica della pianta esagonale è opera del principe Carlo Maria Carafa Branciforte che fondò la nuova città di Grammichele a seguito del terremoto della Val di Noto del 1693 che distrusse l'antico abitato.
Il perimetro della città è costituito da un esagono al cui centro si trova una piazza anch'essa esagonale. Sono inoltre presenti cinque arterie anulari attorno alla piazza centrale. Dalla piazza si irradiano sei arterie perpendicolari alle precedenti che si immettono in altrettante piazze rettangolari collocate al centro dei lati dell'esagono che costituisce il perimetro della città. Ciascuna piazza è il centro di quartieri rettangolari periferici a rete viaria ortogonale disposti tutt'intorno alla zona centrale esagonale.
Una scelta urbanistica simile è stata adottata ad Avola, anch'essa distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita secondo una pianta esagonale.