La torre al centro del mondo
Il punto in cui sorge la torre di Federico II ad Enna fu sacralizzato e definito il centro gromatico dell’Isola di Trinacria.
Secondo alcuni studi si ritiene che gli antichi astronomi abbiano disegnato, a partire dalla Torre di Federico II, il sistema viario siciliano, riprodotto dalla Croce Patriarcale a doppio braccio, formata dal decumano e dai due cardini.
Sulla facciata Sud/Ovest della Torre ottagonale di Enna i Siculi infatti riprodussero lo schema fondamentale della "Delimitatio Templus Caeleste" di Sicilia, tutt’oggi chiaramente visibile, formato otto finestrelle in verticale, il decumano, e due file di quattro finestrelle in orizzontale a formare i due cardini.
Nel sistema viario siciliano, il punto di incontro tra il decumanto ed il primo cardine fu sacralizzato e definito il centro gromatico dell’Isola di Trinacria, l’Ombelico della Sicilia e pertanto, come creduto dagli antichi, il centro del Mediterraneo e del mondo. Questo punto è il luogo in cui sorge la torre.
A conferma di tale teoria è il fatto che la Torre risulta inserita all’interno di un sistema di torrette sparse nel territorio della Sicilia perfettamente allineate secondo gli otto lati della torre di Enna.
La torre di Federico II presenta altre particolari caratteristiche: al primo piano si trovano due grandi finestre, una allineata al solstizio d'estate mentre, l’altra allineata al solstizio d'inverno.
Si ritiene inoltre che la Torre presentasse al piano terra uno spazio riservato all’agrimensura, ossia quella parte di topografia attinente alla misurazione, divisione e rappresentazione di terreni su carte a grande scala e, al primo piano lo studio della geodesia, al secondo piano l’osservazione dei corpi celesti. Il secondo piano non si è conservato ma la presenza in cima alla struttura di un’apertura formata da sette cerchi concentrici che si restringono progressivamente lascia pensare, dallo studio di edifici con caratteristiche simili, che avesse lo scopo di catturare i raggi del sole allo zenit dell’equatore durante le fasi dell’equinozio.
Per tutte queste caratteristiche si ritiene che la Torre ottogonale di Federico II possa considerarsi il primo osservatorio astronomico-geodetico nell’area del Mediterraneo.