Lago di Pergusa: lago di sangue
Uno strano fenomeno che tingeva di rosso sangue le acque del lago di Pergusa veniva in tempi antichi considerato un triste presagio.
Fino a non molti anni fa, le acque del lago di Pergusa si tingevano di rosso a causa della presenza di un piccolo gambero, "Arctodiaptomus Salinus", che per difendersi dai raggi del sole estivo, si tinge di un pigmento rosso e si insedia in foltissime colonie sotto le piante acquatiche. Tale pigmento si trasferisce poi all’acqua conferndole un aspetto rossastro.
Il fenomeno delle acque rosse del lago di Pergusa sbalordì anche Aristotele e Plinio che nel 208 a.C. aveva osservato la stessa colorazione sanguigna anche nel lago di Bolsena.
Nei secoli passati il fenomeno dell’arrossamento delle acque del lago di Pergusa veniva paragonato con quanto era successo nel Nilo al tempo di Mosè: secondo la narrazione biblica, durante la prima piaga d’Egitto, Aronne con un bastone percosse l’acqua del Nilo e questa si convertì immediatamente in sangue. Per questa ragione il lago di Pergusa fu soprannominato "Lago di sangue" e ogni qualvolta l’evento dell’arrossamento delle sue acque si ripeteva, veniva ritenuto un segno di cattivo auspicio.
In tempi più recenti si è cominciato ad assistere a un lento ridursi delle acque nel bacino di Pergusa e alla scomparsa di quell’antico fenomeno di arrossamento. Le cause del progressivo peggioramento dello stato del lago sono diverse e alcune legate al disinteresse dell’uomo.