Le Icone a Mezzojuso
Leos Moskos - CC4.0
Mezzojuso conserva un enorme patrimonio di icone, ben quattro chiese hanno l’iconostasi.
Nella Tradizione bizantina, le icone rappresentano documenti di interesse storico, teologico e filosofico, oltre che artistico.
L’icone, per i fedeli orientali, è Anàmnesi, il ricordo-richiamo, è Kèrisma , l'annuncio-catechesi, è Theoria, la contemplazione-preghiera.
Mezzojuso, che fa capo all’Eparchia di Piana degli Albanesi, conserva numerose icone, alcune portate dall’Oriente, altre fatte venire dalla Grecia, altre dipinte in Sicilia. Buona parte sono di Creta o della scuola cosiddetta cretese, che, dopo la caduta di Costantinopoli, rappresenta il meglio della pittura iconografica.
Tra i principali artisti che hanno operato a Mezzojuso, spicca il nome di Ioannichios, nato all’inizio del 1600, a cui sono attribuite sei grandi icone di Mezzojuso.
La Madrice greca di San Nicolò di Mira risalente agli inizi del ‘500, contiene icone bizantine del XV - XVI secolo, oltre ad un’iconostasi con icone contemporanee, dipinte ad Atene da Kostas Zouvelos.
La Chiesa di S. Maria di tutte le Grazie, concessa agli Albanesi nel secolo XV, offre la più preziosa iconostasi di tutta la Sicilia con icone del XV-XVI secolo.
Nella chiesa di San Rocco la serie di immagini, contemporanee, che campeggiano nell’iconostasi ed in tutta la chiesa, realizzate da Fratel Pietro Vittorino, sono caratterizzate da un disincantato lessico pittorico sempre più distante da ascendenze bizantine e declinato con un fare popolareggiante.