Leggenda della Bellina di Erice
Secondo la leggenda, se passeggiando per le vie di Erice una biscia attraversa la strada ci si è imbattuti nello spirito della Bellina.
La leggenda della Bellina narra che nel XIII secolo a Erice viveva una bellissima fanciulla dai capelli corvini e il viso da angelo. La fanciulla era sempre circondata da un gran numero di pretendenti ma il suo cuore apparteneva ad un giovane costretto a partire per la guerra che le aveva lasciato in dono un pegno d’amore, un anello. La giovane trascorreva le sue giornate affacciata alla finestra, con lo sguardo costantemente rivolto al mare, in attesa che il suo amore facesse ritorno.
Tra i numerosi pretendenti della fanciulla, vi era un ricco e perfido barone che non accettò il rifiuto della ragazza. Fece così un patto con un mago oscuro per ottenere l’amore di Bellina tramite un sortilegio. S’impossessò dell’anello tanto amato dalla ragazza, facendosi aiutare da un gioielliere a lui alleato, e lo utilizzò per trarre in trappola Bellina. In cambio dell’anello il barone pretese da Bellina un bacio, il quale, grazie all’incantesimo eseguito dal mago, avrebbe fatto innamorare la fanciulla di lui. Bellina si rifiutò però di baciarlo e il barone pieno di collera gettò l’anello in un cespuglio di rovi. La fanciulla cercando il suo pegno d’amore tra i rovi si punse con una spina e, per effetto del sortilegio, si tramutò in una biscia nera. La magia oscura punì il perfido barone che fu trascinato negli Inferi da una schiera di demoni vendicativi.
Da quel giorno si racconta che, ogni qualvolta un passante s’imbatta davanti a una biscia nera per le vie di Erice, egli si trovi, in realtà, al cospetto dell’anima di Bellina. La fanciulla è rimasta intrappolata nell’umile animale e si aggira tra i rovi e i luoghi abbandonati del borgo alla ricerca del suo anello. Soltanto quando il pegno d’amore riuscirà a trovarlo, Bellina potrà trovare la pace, riprendere le sue sembianze umane e ricongiungersi al suo amato.