Leggenda della Sibilla di Cuma
In Sicilia la Sibilla di Cuma è stata identificata con la Sibilla di Lillibeo, oggi Marsala, dove si narra che ella vivesse in una grotta.
La Sibilla di Cuma, conosciuta anche con il nome di Amaltea, che viveva in una grotta e aveva il compito di far conoscere gli oracoli di Apollo. La leggenda narra che Apollo, invaghitosi di Amaltea, la invitò ad esprimere un desiderio, costei chiese di poter vivere tanti anni quanto erano i granelli di sabbia che poteva tenere in mano, dimenticando però di chiedere di rimanere giovane.
Apollo offrì alla Sibilla, oltre a quello che gli aveva chiesto, anche la giovinezza a condizione che gli si concedesse, ma la Sibilla rinunciò per non perdere la propria verginità.
Così, man mano che la Sibilla invecchiava, il suo corpo rinsecchiva finché, dopo circa mille anni, si sciolse in polvere e di lei non rimase che la voce, che continuò a proferire gli oracoli di Apollo.