Leggenda delle tre verginelle
La leggenda delle tre verginelle narra la triste storia di tre sorelle che si è svolta nel luogo in cui ora sorge la cappella delle Tre Vergini.
Nel medioevo, il territorio dove oggi sorge la cappella era coperto da un fitto bosco. Un uomo era andato in questo luogo solitario con le sue tre figlie a far legna. Istigato dalla matrigna decise di abbandonarle in quel luogo, così che non potessero fare ritorno a casa. Le fanciulle non si accorsero della fuga del padre, quando si resero conto dell'accaduto era già sera e si ripararono dietro un cespuglio. L'indomani, all'alba, passò di lì un cacciatore che credendo che i rumori dietro il cespuglio fossero provocati da una bestia scoccò una freccia che uccise una delle sorelle. Le due sorelle superstiti implorano il cacciatore di risparmiarle, ma questi, preso dal panico, per non lasciare testimoni le uccise. Infine seppellì le fanciulle per far sparire ogni traccia. Col tempo delle tre ragazze si perse la memoria, il padre morì di crepacuore per il rimorso, il cacciatore divenne pazzo e si tolse la vita.
Accadde molto tempo dopo che due viandanti sostarono in quel luogo per riposarsi del lungo cammino. Uno dei due, che era cieco, sentì il rumore dell’acqua provenire da dietro un cespuglio, e proprio nel punto in cui erano state sepolte le tre fanciulle, vi era una pozza d'acqua. Si bagnò il viso e bevve di quell'acqua, ringraziò con sincera fede il Divino, e in quel momento vide per la prima volta il colore del cielo e le tre verginelle. Quell’acqua gli aveva donato la vista.
Il viandante raccontò di quell’acqua miracolosa e delle tre vergini che egli vide, e da allora quella pozza d'acqua divenne luogo di pellegrinaggio.