Miniere di Zolfo a Cianciana


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Alessandro Croce - CC3.0

Cianciana era nota come città delle zolfare per la presenza nel suo territorio di tante miniere di zolfo.
Nella prima metà dell'Ottocento, il gruppo delle miniere di zolfo di Cianciana fu uno dei più grandi di tutta l'isola. Nel sottosuolo furono scoperte grandi cavità, note come garbere, ricche di cristalli di aragonite e di zolfi dalla colorazione giallo brillante. Lo sfruttamento dei giacimenti di zolfo rivoluzionò l'assetto economico e sociale del paese e determinò una grande crescita demografica.
La vita degli uomini che lavoravano in miniera era però molto dura e la paga molto misera. Attraverso le opere di scrittori e poeti come Salvatore Mamo e Alessio Di Giovanni è stato tramandato il ricordo della dura vita nelle miniere: poichè le miniere erano distanti dal centro abitato e ci muoveva a piedi, i minatori partivano ogni giorno molto prima dell’alba, alcuni camminavano scalzi perchè non potevano permettersi un paio di scarpe; i picconieri lavoravano tutto il giorno nel buio della miniera ed estraevano dalla roccia lo zolfo, i più giovani, i carusi trasportavano i pezzi di zolfo in superficie e le loro spalle curve sanguinavano per via dei graffi lasciati dai pezzi di roccia. La dura vita della miniera portò a duri scontri sociali: nel 1953 le miniere furono occupate e le donne presero parte all'occupazione per sostenere i propri mariti e figli.
Nel 1962 le miniere furono definitivamente chiuse. Nel territorio di Cianciana vi erano diverse miniere: Solfara Grotticelli, Solfara Passarello, Solfara Falconera; Solfara Passo di Sciacca e Solfara Savarino. In questi luoghi è ancora possibile scoprire le tracce delle strutture che servivano per l'estrazione dello zolfo.

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