Villaggio Bizantino Calascibetta



Il villaggio bizantino Canalotto a Calascibetta, situato tra il Vallone Canalotto e il Bosco di Casa del Mastro, è un insediamento rupestre importante testimonianza della dominazione bizantina prima, e araba poi nel territorio siciliano.
Il villaggio, conosciuto dai pastori da tempo, venne riscoperto dagli archeologi negli anni Novanta del secolo scorso. Viene identificato con la fortezza delle grotte, nominata in alcune cronache arabe, anche se questa è solo un'ipotesi.
Le tracce di frequentazione più antiche ad oggi rinvenute, sono riferibili alla tarda Età del Rame, e sono testimoniate dalla presenza di due tombe a grappolo, camere tra loro comunicanti ricavate sfruttando la profondità delle pareti rocciose.
Al periodo greco-arcaico, compreso tra l’VIII e il VI sec. a.C., risalgono alcune tombe a camera coperte da un tetto piano o leggermente curvilineo. Solo una tomba risalente a tale periodo, sicuramente appartenente ad una persona di più alto rango, presenta una copertura con tetto a spiovente.
All'età romana e tardoantica risalgono diverse tombe ad arcosolio.
Durante la dominazione bizantina della Sicilia, dal VI al IX secolo, le grotte, che in passato erano state utilizzate come sepolture, vengono utilizzate a scopo funzionale, abitativo, o per uso liturgico. Ne è esempio uno dei due palmenti presenti nell’insediamento, ricavato all’interno di quello che era un ipogeo funerario.
Di particolare interesse è uno dei due oratori presenti nell’area in cui sono presenti numerosi elementi riferibili a diversi periodi storici: l’ingresso è una tomba risalente all’Età del Ferro, il tetto a spiovente risale all'epoca greco-arcaica; gli arcosoli e una piccola tomba risalenti all’età romana e tardo-romana; elementi più recenti come degli anelli scavati nella roccia per legarvi gli animali. Sono inoltre presenti simboli intagliati nella roccia, che testimoniano la trasformazione di questo luogo da ipogeo funerario a luogo di culto: due croci trilobate, un cristogramma e una stella a cinque punte.
Di particolare interesse è un sistema di tre gallerie sotterranee per la captazione e canalizzazione delle acque, identificato come un qanat di fattura islamica.
Il percorso all’interno del villaggio bizantino si articola come segue: un largo sentiero, che parte dal cancello di accesso al villaggio e relativo parcheggio, conduce alla prima grotta con ingresso ad arco introduce in un complesso ambiente scavato che ospitava uno dei due palmenti del villaggio. Proseguendo si scende a un terrazzo che ospita sulla parete alcuni grandi ambienti scavati, preceduti da cisterne e vasche. Il primo ambiente con soffitto scavato a doppio spiovente, il secondo più regolare e geometrico. Una scala rupestre sale a una sala soprastante sulle cui pareti sono scavate le nicchie di un colombario. Si prosegue attraversando la terrazza che si affaccia sul vallone e sovrasta l’insediamento rupestre. Un ripido sentiero in discesa raggiunge il Qanàt. Nei pressi si trova il secondo palmento all’aperto.

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