Basilica di San Giorgio a Caltagirone
Basilica di San Giorgio a Caltagirone si trova fuori dall’abitato, è la più antica della Città , dopo quella dell’ex Matrice, e nasce come Chiesa Fortezza.
Fu fondata dai Genovesi intorno l'anno mille che contribuirono alla liberazione dei Saraceni e costruirono una Colonia ligure nella Città. Fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1542 che ne abbatte il campanile, prontamente ricostruito dal comune, ma che fu poi interamente distrutto dal terribile terremoto della Val di Noto del 1693.
La sua ricostruzione, avviata nel 1699 fu completata e rifinita di stucchi e di affreschi nel 1762 sulla volta che raffigurano San Giorgio, il suo martirio strettamente connesso al sacrificio di Cristo riattualizzato dall’Eucaristia, opera del pittore palermitano Bernardino Bongiovanni.
Nel 1830 iniziarono di rifacimento del prospetto della Chiesa disegnato dai f.lli Vaccaro, ma l’improvvisa morte del Parroco Domenico Mingrino, fece sì che l'opera rimanesse incompiuta.
La Chiesa conserva un vero tesoro pittorico, "Il Trono di Grazia", una tavola di scuola Fiamminga attribuita a Roger Van Der Weyden (1400-1464) raffigurante il mistero della redenzione, donato nel 1783 alla chiesa di S. Giorgio dalla baronessa di Favarotta Donna Agata Interlandi ed oggi esposta nella cappella a sinistra dell’altare in una edicola marmorea realizzata nel 1907. La tavola riprende una tipologia diffusa in ambito fiammingo a partire dal XV secolo: il Padre sorregge il corpo esanime del figlio, secondo uno schema iconografico che si rifà a quello della Pietà. Nel dipinto infatti il Padre seduto un trono a baldacchino e con i piedi poggiati sul globo terrestre, sorregge il corpo del Figlio morto mentre la colomba dello Spirito Santo si libra tra i due volti estremamente sereni, rappresenta l’Amore che li unisce. Ai piedi di Cristo è la Vergine Maria, sorretta dal discepolo Giovanni, e accanto Maria Maddalena.