Riparo Cassataro a Centuripe
Riparo Cassataro a Centuripe, noto anche come Rifugio Cassataro, è un sito di interesse archeologico che testimonia una prima fase di frequentazione del territorio risalente al Paleolitico ed include le uniche pitture rupestri, ad oggi conosciute, della Sicilia orientale.
Il nome del sito deriva dal dott. G. Cassataro che scoprì le pitture parietali di colore rosso presenti nel rifugio.
Il sito si presenta come una sorta di galleria nata dall’accostamento di tre blocchi di pietra arenaria, molto simili ai dolmen. Si tratta di una Paleo-chiesa e ciò si evince dalla presenza di coppette circolari scavate nel pavimento, riconducibili a riti religiosi.
Nel rifugio Cassataro sono presenti pitture rupestri riconducibili ad epoche differenti. Una serie di pitture rupestri sono state realizzate con colorante nero. Risultano oggi poco visibili ad occhio nudo ma individuabili con la fotografia a infrarosso. Una seconda serie di pitture è realizzata con il colore ocra rossa, ricavato da minerali presenti in zona, ricchi di ossido di ferro, macinati con strumenti rudimentali. Sono raffigurate figure antropomorfe stilizzate con le braccia in posizioni varie proprio collocabili nell’età del Bronzo. Tra queste spiccano due figure risalenti al Neolitico che rappresentano un bue e qualcuno che potrebbe tenere un tamburo. Ma è indubbiamente la parte centrale del blocco che costituisce il fulcro di tutta quanta la rappresentazione: un reticolo che gli studiosi hanno interpretato in due diversi modi. Secondo la prima interpretazione esso dovrebbe rappresentare una sorta di capanna, secondo l'altra interpretazione il reticolo viene interpretato come il particolarissimo abito zigrinato di un sovrano, di uno sciamano o di una qualche divinità venerata durante il neolitico. Si ritiene che le pitture rupestri del Riparo Cassataro possano rappresentare quindi una danza propiziatoria, un rituale intorno a una divinità o uno sciamano.
