Porta Garibaldi a Leonforte
Porta Garibaldi a Leonforte è l'unica delle quattro porte d'accesso alla città oggi rimasta.
Fu voluta dal Principe per proteggere i propri sudditi dalle rappresaglie e per difendere dalla peste scoppiata in Sicilia. Porta Garibaldi faceva parte di un sistema di difesa che comprendeva una cinta muraria e quattro porte d’accesso: Porta Crocifisso ad est, Porta S. Rocco ad ovest, Porta S. Filippo o “Pipituna” a nord, così chiamata per la presenza di due alti pilastri, e Porta Palermo a sud, sulla strada che da Enna portava a Leonforte. Di queste porte, le prime tre furono eliminate tra il 1875 e il 1877. La Porta ha assunto l'odierna denominazione dopo il passaggio di Garibaldi avvenuto il 15 agosto 1862.
La porta presenta uno stile classicheggiante, è costituita da un arco a tutto sesto ed è affiancata dalla porta d’ingresso dell’Orto Botanico, con conci squadrati e trabeazione classica. Termina in alto con due merli a coda di rondine, di cui uno è andato perduto. La porta si affacciava sul “Piano S. Cristoforo” o “Piazza Sottana” delimitata dalla chiesa della Madonna del Carmelo e dalla Granfonte.