Castello di Mongialino a Mineo
Il Castello di Mongialino a Mineo rappresenta un unicum dell’architettura medievale siciliana in quanto composto da un mastio circolare e da una cinta muraria irregolarmente poligonale.
Dai reperti rinvenuti, è noto che il colle sul quale fu costruito il castello è stato abitato fin dall'età del bronzo, XII secolo a.C.. Il castello risale all'alto medioevo, i primi feudatari del castello furono, intorno al 1150, i membri della famiglia Paternó con Costantino II Paternó, Conte di Buccheri, di Butera e di Martana, poi i membri della famiglia di origine normanna de Luci, poi Manfredi di Mazzarino nel 1200, dominio regio nel 1287, Blasco Lancia nel 1320 e Manfredi III Chiaramonte nel 1355.
La struttura caratterizzante del castello è il mastio circolare, del quale però resta in piedi solo metà struttura, e non sono più visibili la porta d’ingresso ed il ponte levatoio di cui parlava nel 1757 l’abate Vito Amico. Del mastio circolare restano oggi visibili la prima elevazione e solo pochi ruderi della seconda, ma da documenti storici è certo che a metà del ‘700 erano presenti quattro elevazioni. Probabilmente quindi i due piani erano divisi da due solai lignei, formando i quattro piani osservati dall’abate. L’ipotesi è avvalorata dalla presenza di grandi cornici, poste circa a metà altezza dei muri del primo piano, su cui probabilmente poggiavano i solai.
Internamente il torrione è formato da due strutture concentriche, dove è possibile osservare alcune saiettiere strombate verso l’interno e l’ingresso di una particolare cisterna cilindrica, posta proprio al centro del mastio, che raccoglieva un tempo le acque piovane provenienti dalla copertura. Un’altra cisterna si può osservare a fianco del donjon, all’interno del cortile formato dalla cinta muraria merlata.
Purtroppo i resti del castello sono pericolanti, anche le strade che conducono al castello sono poco percorribili e non esistono segnalazioni.