Chiesa di Santa Agrippina a Mineo
La Chiesa di Santa Agrippina a Mineo, dedicata alla Santa Patrona, si eleva su uno dei due colli della città. Sul secondo colle sorge invece la chiesa di Santa Maria Maggiore.
La chiesa, caratterizzata da snelle linee architettoniche, magnifici stucchi, marmi e affreschi, vanta origini antichissime. Fu consacrata il 19 giugno del 312 e sorge sui ruderi del privato oratorio che, secondo la tradizione, Santa Eupresia fece costruire nel 263 sul luogo attiguo alla casa dove ricevette i resti mortali della Vergine e Martire Agrippina, trasportata miracolosamente da Roma a Mineo.
Durante la dominazione Araba fu sogetta ad una serie di rimaneggiamenti e adibita probabilmente a moschea.
Fu distrutta dal terremoto del 1163 e successivamente ricostruita. Dell'antica struttura pre-terremoto è giunta ai nostri giorni la cripta con un meraviglioso affresco bizantineggiante. Alla successiva ricostruzione risalgono tre torrioni merlati di epoca medioevale nel versante absidale.
Colpita dal terribbile terremoto della Val di Noto del 1693, fu ricostruita alla fine del 1700 e ancora oggi e’ uno dei monumenti sacri piu’ belli che adornano Mineo.
La caratteristica peculiare di questo edificio religioso è la sua planimetria: presenta una pianta a croce greca e tre navate separate tra loro da sedici colonne con una cupola centrale; all’interno sono presenti tredici altari, il pronao e il presbiterio rialzato con quattro scalini dove sta il coro in legno. Ulteriori sedici colonne, addossate alle pareti perimetrali, sostengono le arcate e le cupolette a forma di catino capovolto, che formano tanti piccoli tempietti dentro i quali stanno gli altari laterali corrispondenti.
Di notevole pregio sono: gli stucchi che adornano la chiesa, attribuiti al Serpotta; gli splendidi affreschi del "700 di Sebastiano Monaco che decorano le volte e la cupola centrale.
All'interno della chiesa sono custodite opere d'arte di notevole pregio: il presepe della Natività in legno; la custodia del Santissimo Sacramento; il coro presbiteriale del "700; la statua in legno policromo di S. Agrippina, opera di Archifel del 1500. Degni di nota inoltre sono: il sarcofago di Angela de Guerriero della fine del "500; il portale della cappella di S. Agrippìna; alcuni paliotti degli altari del "600.