Castello Manfredonico di Mussomeli
Il castello di Mussomeli, noto anche come castello manfredonico, è una fortezza che si erge sopra una rupe ed è celebre per la sua suggestiva mimetizzazione nella roccia calcarea e per l’impervia e solitaria posizione, simile al nido di un’aquila.
Le tracce architettoniche più antiche del sito risalgono agli anni della Dinastia sveva del Regno di Sicilia e sono rappresentate dalla cappella, posta nel recinto interno. Il castello fu edificato successivamente tra il 1364 e il 1367 da Manfredi III Chiaramonte, conte di Modica anche se le forme attuali del fortilizio si devono soprattutto all'intervento operato all'inizio del XV secolo dai Castellar, signori di Mussomeli.
Il fulcro del castello è la "sala dei Baroni", nota anche come "sala del trono", sita nel recinto interno. Su questa corte affacciano dei pregiati portali di stile chiaramontano. Di notevole interesse sono anche la "sala del camino" e la "sala da pranzo", caratterizzate da elementi gotici, e la "camera da letto" del conte con una doppia volta a crociera. Vi sono inoltre l'armeria, la "camera della morte" con insidiose botole, la "stanza delle tre donne" e il carcere feudale.
All'esterno si notano il ricovero del corpo di guardia e la cappella, dedicata prima a san Giorgio, protettore dei Chiaramonte, ed in seguito alla Madonna della Catena.
Il castello manfredonico oltre che per la sua impervia posizione e la mimetizzazione nella roccia calcarea è stato reso celebre dalle leggende e le storie racchiuse tra le sue mura.