Eremo di Santa Febronia a Palagonia
L’eremo di Santa Febronia a Palagonia è una chiesa rupestre risalente al VI-VII secolo d.C. Situata nella contrada Coste, l'edificio sacro da il nome all’intero sito archeologico Le Coste di Santa Febronia che accolgono i resti di un villaggio del II millennio a.C.
L’eremo di Santa Febronia si ritiene sia stato ricavato da una precedente tomba preistorica.
Di notevole pregio sono gli affreschi rupestri presenti all'interno della chiesa. Sulla parete di fondo della basilica, che ospita l'abside, si trova l'affresco del Cristo Pantocratore contornato da un'Annunciazione e da altre quattro figure sullo sfondo, databile intorno al XV secolo. Ai lati dell'abside sono raffigurati il martirio di Santa Febronia e quello di San Bartolomeo, databili tra il XVI e il XVII secolo. Nella parete posta di fronte all'ingresso sono raffigurati: Santa Lucia, un Santo Vescovo, un Angelo orante racchiuso entro un tondo, Sant'Agata, Sant'Anastasia, ed il peccato originale, databili tra il XVI e il XVII secolo. In questa parete è ricavato anche un secondo altare con nicchia atta ad ospitare una probabile icona, mentre nella parete a destra sono intagliati gli scranni per sedersi durante l'officiatura dei riti.
Tra una delle finestrelle aperte sulla parete prospettica e l'affresco di santa Febronia, si notano tracce di un altro affresco rimosso, raffigurante san Giovanni Battista.
Al centro dell'ambiente si scende, attraverso dei gradini in pietra, in un ambiente a forma di T, nelle cui pareti sono ricavate le nicchie con funzione di colatoi per i corpi dei monaci dopo la loro morte. Il processo serviva a mummificarli parzialmente.
Le Coste di Santa Febronia accolgono i resti di una capanna con il suo corredo, una zona dedicata alle attività artigianali all’aperto, parte della cinta muraria, i resti di un focolare, e una necropoli.
La necropoli copre tutto il periodo dell'età del bronzo fino all'inizio dell'età del ferro. Di particolare interesse è la parte della necropoli risalente all'età del bronzo antico per la presenza di due tombe a prospetto monumentale a lesene, e per il fatto che in una di queste le lesene sono state scolpite anche all'interno dell'anticamera, fatto estremamente raro. Un piccolo numero di tombe appartengono invece al bronzo medio e presentano un'architettura thapsiana con camera sepolcrale a toloide in alcuni casi con coppella apicale. Una tomba esplorata rivela invece un'architettura più recente appartenente con ogni probabilità all'età del ferro.
In tutta l'area sono stati rinvenuti numerosi frammenti di ceramica, in prevalenza castellucciani, dipinti con bande brune su sfondo rosso. Numerosa anche la componente in selce con frammenti di utensili e scarti di lavorazione.
Di particolare interesse è il fatto che, nell’intera area, sono stati ritrovati anche diversi semi nei recipienti in ceramica, tramite cui è stato possibile conoscere la dieta degli abitanti dell’area. La presenza di alcuni oggetti di metallo ha invece permesso di conoscere l’evoluzione metallurgica.
