Gran Priorato di Sant'Andrea a Piazza Armerina
La chiesa di Sant'Andrea di Piazza Armerina e il primitivo cenobio appartenenti al Gran Priorato dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme costituiscono un aggregato religioso di grande valore artistico e storico.
L’Abbazia di Sant'Andrea di Piazza Armerina può essere considerata una grande espressione della cultura romanica europea al pari dell'abbazia di San Giorgio a Gratteri, dell'abbazia di Santo Spirito in Caltanissetta, del duomo di Cefalù e del duomo di Monreale.
Nell'Abbazia di Sant'Andrea appare evidente la fusione tra lo stile romanico e quello arabo.
L'edificio ha una struttura in calda pietra arenaria sormontata da un piccolo campanile quadrato. E' disposto da oriente verso occidente secondo la tradizione esoterica della costruzione delle chiese medievali.
Sulla facciata meridionale e sul transetto sono presenti due eleganti portali ad arco a sesto acuto sormontati in alto da una teoria di strette feritoie. Sul prospetto principale si trova un portale con archi a sesto acuto incassato adornato di agili colonnine di cui rimangono solo le basi e un capitello marmoreo. Il portale si continua in una scalinata che porta verso il fiume e l' antico mulino di S. Andrea.
L'interno presenta una lunga navata chiusa da un tetto a capriate. Il transetto è diviso in tre parti da grandi archi in pietra a sesto acuto.
Le pareti della navata erano riccamente affrescate finché nel 1830 furono coperte. Un recente restauro ha riportato alla luce diciannove pezzi di affreschi, tra cui ve ne sono alcuni risalenti all' epoca di fondazione del tempio, XII secolo, mentre gli altri vanno fino XV secolo. Questi affreschi rappresentano un prezioso contributo alla cultura figurativa siciliana di quei secoli. Di particolare pregio artistico sono: le raffigurazioni di Angeli e Santi di mano bizantineggiante; il Martirio di Sant'Andrea; la Dormitio Virginis; la Deposizione dalla Croce; la Strage degli Innocenti; la Crocifissione del XII secolo; la Madonna col Bambino del XV secolo, la Resurrezione del XV secolo; Sant'Antonio Abate e Sant'Agostino in cattedra in cattedra.