Castello Barresi a Pietraperzia


Castello Barresi a Pietraperzia

Arangiofoto - CC4.0


Il Castello Barresi a Pietraperzia, noto anche come Castello Barresio, è un fortilizio di epoca medievale che domina il borgo.
Il luogo in cui sorge il castello, un'alta rupe calcarea del Terziario antico, è stata sede di antiche fortificazioni che risalgono certamente al periodo siculo.
Il Castello Barresi di Pietraperzia fu costruito dai Normanni in un periodo compreso tra il 1072 ed il 1088, su una preesistente fortezza saracena. Fu assegnato al francese Abbon de Barres ed utilizzato per scopi bellici. In particolare venne utilizzato come quartier generale dell’esercito francese per la conquista di Aidone, Naro e Caltanissetta durante gli scontri tra Angioini ed Aragonesi. Il castello venne poi distrutto nel 1298 per mano di Manfredi Chiaramonte e la famiglia Barresi fu costretta a fuggire a Napoli. Nel 1320 il castello tornò nelle mani della famiglia Barresi: la Regina Eleonora d’Angio, allora promessa sposa di Federico, padrone del castello, fece dono del castello alla sua damigella Ricca La Matina in occasione del suo matrimonio con Abbo IV Barresi. In tale occasione il castello venne ricostruito secondo lo stile gotico-catalano che è possibile ancora oggi ammirare e assunse funzione residenziale. Durante il rinascimento il castello divenne un importante centro culturale ed artistico: vi lavorarono grandi artisti come i Gagini, umanisti come Lorenzo Valla e Matteo Scobar, divenne centro di musica madrigalistica, venne installato un osservatorio astronomico e divenne sede per la stampa di rudimentali libri. Nel XVI secolo la famiglia Barresi si estinse e iniziò un lungo e graduale declino del Castello.
Da fonti storiche si è rilevato che l'originario perimetro del castello, costituito da alte mura che raggiungevano i 4 metri, racchiudeva un'area di circa 20000 metri quadrati. Lungo le mura si elevavano diverse torri e bastioni di cui purtroppo rimangono solo i resti della Corona del Re e della Torre Quadrangolare dell'ingresso.
Secondo la tradizione popolare il castello era suddiviso su quattro piani, quante le stagioni dell'anno, lungo le mura si elevavano dodici torri, quante i mesi dell'anno, e possedeva al suo interno 365 stante, quanti sono i giorni dell'anno.

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