Epifania a Bordonaro - U Pagghiaru
Il giorno dell'Epifania a Bordonaro, piccolo villaggio di Messina, si svolge un'antica tradizione nota come U Pagghiaru che consiste nel costruire un grande albero a forma di capanna.
Si ritiene che questa tradizione risalga la XI secolo e che abbia origine da alcuni riti pagani di propiziazione introdotti in Sicilia da alcuni Padri Basiliani provenienti da regioni orientali dell'Armeria.
E' ancora oggi usanza, qualche giorno prima dell'Epifania, raccogliere i rami necessari per la realizzazione del Pagghiaru. Il pagghiaru, realizzato con un palo di sostegno attorno al quale viene posta una grande ruota di ferro su cui vengono ancorati degli tronchi d'albero, viene poi addobbato con foglie, rami, arance, limoni, cerchi di cartone colorato e con ciambelle di pane azimo. Sulla cima viene posta la cuciera, un cono rivestito con rami, agrumi, ciambelle, salumi e salsiccia.
Nel giorno dell'Epifania si svolge la Benedizione del Pagghiaru e l'Assalto al Pagghiaru, una competizione durante la quale gli scalatori si sfiderano a raggiungere per primi la cima del grande albero. Al termine della competizione gli addobbi del paggiaru vengono distribuiti alla folla in segno augurale.
Segue la pantomina u cavadduzzu e l'omu sabbaggio, ossia del del cavallo e dell'uomo selvaggio, durante la quale un uomo e un finto cavallo combattono simboleggiando la lotta tra il Bene ed il Male. L'uomo indossa una corazza ed un elmetto con dei pedardi che vengono fatti esplodere durante il combattimento. Il combattimento è di fatto una danza tradizionale che viene eseguita a suon di musica. Per tradizione a sparare l'ultimo colpo, quindi a vincere il combattimento, è il cavallo.
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Fonti
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