Festa San Giuseppe a Marettimo

A Marettimo, a marzo, si svolgono i festeggiamenti per il Santo Patrono San Giuseppe.
Le celebrazioni hanno inizio con una novena e l'allestimento, nelle case dei fedeli, degli "Altari di San Giuseppe": grandi tavolate dove viene esposta l'immagine del santo incorniciata da oggetti simbolici come tre arance, i “cucciddrati”, ossia tipiche forme di pane, ceri accesi, vasi colmi di "barcu", ossia una pianta che fiorisce a Marettimo in questo periodo.
Il giorno della vigilia la banda musicale attraversa le vie del paese e in serata tutta la popolazione assiste al rito della “Duminiara”: tre grossi cumuli di fascine di legna, che simboleggiano la Sacra Famiglia, vengono fatti ardere. Per tradizione, nel fuoco centrale si bruciano le vecchie barche.
Il giorno della festa, 19 marzo, tradizionalmente viene allestito nella piazza principale del paese un palco addobbato con ramoscelli di "murtiddra", ossia il mirto. Dopo il rito religioso si svolgono i tradizionali riti dell’Alloggiate e dell'Ammitata di Santi. Il rito dell'Alloggiate rievoca la fuga in Egitto della Sacra Famiglia in cerca di ospitalità. I tre pellegrini o i tre Santi, ossia tre persone del paese che rappresentano Maria, Gesù e Giuseppe, un tempo scelti fra i più bisognosi dell’isola, bussano simbolicamente al portone chiuso della chiesa accompagnati da un coro di donne che intonano una tradizionale nenia. Per due volte l'ingresso ai tre pellegrini verrà negato ma al terzo tentativo le porte si spalancano e le campane suonano a festa. L'Ammitata di Santi è il tradizionale pranzo organizzato dalle famiglie che offrono ai tre Santi un lauto banchetto nella propria casa. Alla fine del rito i dolci e le pietanze vengono distribuiti a tutti i presenti. Nel pomeriggio si svolge la processione del simulacro assieme a quello di San Francesco di Paola “U Santu Patri” patrono di tutta la gente di mare che chiude i giorni di festa.