Pasqua a Delia
Durante la Settimana Santa a Delia vengono organizzati diversi eventi sia di carattere religioso che folkloristico che vedono una grande partecipazione di fedeli e turisti.
I riti che ogni anno rivivono in occasione della Pasqua a Delia hanno origini antiche e risalgono almeno alla seconda metà del Settecento.
Caratteristica di questi riti è la rappresentazione sacra della Passione, morte e Resurrezione di Gesù Cristo che si compone di diverse scene che vengono rappresentate nei diversi giorni della Settimana Santa.
Già a partire dal Mercoledì santo vengono quotidianamente rappresentati gli episodi più importanti degli ultimi momenti di vita di Gesù seguendo come canovaccio il testo del Riscatto di Adamo dell’Orioles localmente indicato come u Martueriu(il martirio). In particolare il Mercoledì sono rappresentate alcune scene del Primo Consiglio mentre il Giovedì pomeriggio, sempre in piazza Matrice, si recitano le scene dell’Ultima Cena, del Tradimento di Giuda, della Cattura nell’orto del Getsemani. Nella mattina del Giovedì santo si svolge una processione del Cristo Morto e dell’Addolorata. I simulacri della Madre e del Figlio, dopo aver percorso un tratto di strada insieme, prendono due direzioni diverse dando vita a due distinte processioni. Tale momento drammatico prende il nome di "spartenza". Il Venerdì santo, nel pomeriggio, proseguono le rappresentazioni del Martueriu con le scene della Flagellazione, dell’Ecce Homo, della Condanna cui segue la Via Crucis caratterizzata dalle cadute e conclusa dalla scinnenza, qui intesa come la salita al calvario. Il Cristo avanza faticosamente, tra due ali di folla commossa, afflitto da una pesante croce di legno e schernito dai soldati romani e dai giudei: più volte cade al suolo soccorso dagli stessi fedeli.
Dopo l’incontro con la Veronica la processione prosegue, accompagnata dal cupo suono dei tamburi e da acuti squilli di tromba, fino a raggiungere il calvario dove è inscenata la crocifissione con l’ausilio di un simulacro del Cristo a braccia mobili. Dopo la recita degli episodi che precedono e accompagnano la deposizione, il simulacro del Cristo è riposto nell’urna e ha inizio la processione accompagnata dal canto di tradizionali lamenti e dall’esecuzione di intense marce funebri. Il Sabato santo si mettono in scena ulteriori episodi, sempre tratti dall’Orioles: la Negazione di Pietro, l’Incontro tra Pietro e Giuda, la Disperazione di Giuda e il Pentimento di Pietro, la Resurrezione. La mattina della Domenica di Pasqua si svolge l’incontro tra la Madonna e il Figlio risorto, lu Santu Sarbaturi. I due simulacri raggiungono indipendentemente piazza Matrice dove frattanto si esibiscono in virtuose acrobazie due uomini agitando lunghi e pesanti stendardi, uno rosso in onore del Risorto ed uno azzurro in onore della Vergine. Infine la Madonna, portata a spalla dalle fedeli, si fa incontro al Figlio nel tripudio generale e sollevata sulle braccia dalle portatrici gli si inchina innanzi. Analogamente fa il Cristo. La scena si ripete per tre volte, poi la processione si ricompone e raggiunge la Chiesa Madre per la celebrazione eucaristica.
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Fonti
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