Pasqua ad Adrano “Diavolata”

Pasqua ad Adrano <em>“Diavolata”</em>

 aprile 2025

 Adrano (CT)

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Tradizioni

I giorni della Pasqua sono molto sentiti dalla popolazione di Adrano, che ha conservato nel tempo tradizioni e riti di grande spettacolarità e di intenso contenuto emotivo.
I festeggiamenti hanno inizio la "Domenica delle Palme", con la rappresentazione della "Via Crucis" che vive il suo momento culminante con la scena della Crocifissione.
Il Giovedì Santo ha luogo la struggente processione della seicentesca statua del Cristo alla Colonna. Il corteo, capeggiato dal clero e dalle molteplici Confraternite contraddistinte dal loro storico stendardo, parte dalla chiesa di San Sebastiano e si snoda lungo il corso Garibaldi, per giungere nella Chiesa Madre. Gli uomini che sorreggono il fercolo sulle spalle imitano le sofferenze di Gesù sotto il peso della croce: camminano a passi lenti e adottano una strana andatura di tre passi avanti e due indietro, facendo a volte vacillare il fercolo. La processione si scioglie a notte tarda, dopo aver portato la statua in visita nelle varie chiese dove sono allestiti bellissimi sepolcri.
Il Venerdì Santo si svolge la processione dell'Addolorata, portata a spalla da un folto numero di ragazze e di artigiani barbieri, che va in cerca del Figlio. La sera il Cristo Morto, "'U Lizzanti", viene portato in spalla per le principali vie della città dai giovani universitari con il tradizionale copricapo a punta e accompagnato dalle autorità civili e dalle Confraternite, che indossano le cappe colorate dei rispettivi ordini. Lungo il percorso, la folla esegue in coro un canto funebre di grande effetto emotivo.
Nelle ore notturne del sabato, viene proclamata la resurrezione del Cristo. Durante la cerimonia, un grande telone del '700 viene issato nell'area presbiteriale insieme alla statua del Cristo Risorto: quando il telo viene issato, alcune candele, poste ai piedi della statua, si spengono e i contadini di un tempo, in base a quante ne rimanevano accese traevano auspici per il raccolto.
La mattina della Domenica di Pasqua vengono portate in giro per la città le tre statue del Salvatore, della Madonna e dell'Angelo, segue in tarda mattinata, nella piazza Umberto, la sacra rappresentazione settecentesca della Diavolata, in gergo "I Diavulazzi 'i Pasqua", che si rinnova da 250 anni e si tramanda da padre in figlio. La Diavolata, scritta nel 1752 da don Anselmo Laudani, unisce in sé elementi pagani e cristiani per mettere in scena un dramma ricco nel suo testo di retorica e simbologie. La rappresentazione viene svolta da attori locali che tramandano le proprie parti di padre in figlio, e con esse il particolare modo di recitare, quasi come fosse una canzone. Su uno sfondo dipinto che rappresenta una selva deserta e infernale con al centro il volto demoniaco del principe delle tenebre, si muovono i personaggi. I personaggi principali sono i diavoli Lucifero, Belzebù, Astarot, la Morte, eterna nemica dell'uomo, l'Umanità, simbolo della speranza, e l'Arcangelo Michele, avversario del demonio. I diavoli cercano di convincere l'Umanità a restare dannata, poichè il cadavere di Gesù Cristo, che è risorto, non è più nel sepolcro, ma interviene l'Arcangelo Michele che sconfigge definitivamente Lucifero, liberando l'Umanità. Segue, ma soltanto dal 1980, la rappresentazione dell'Angelicata, che con la Diavolata forma l'opera di Anselmo Laudani "La Risurrezione"; in essa, due Angeli offrono doni alla Madonna e al Cristo Risorto, il quale la proclama Regina del Cielo. Finita la sacra rappresentazione, davanti la chiesa di Santa Chiara, avviene l'incontro tra Maria e Gesù, la cosiddetta "Pace": la Madonna, che già dalla mattina era alla ricerca del Figlio risorto, incontra finalmente il Salvatore, tocca la piaga del Figlio e un Angelo annuncia all'umanità la redenzione degli uomini.
La rappresentazione della Diavolata, da alcuni anni, viene riproposta la sera, in uno scenario naturale di rara bellezzareso ancor più suggestivo da un'artistica e sapiente illuminazione d'ambiente.

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