Villaggio Preistorico di Portella a Salina
Il Villaggio Preistorico di Portella a Salina è un insediamento risalente all’età del Bronzo Medio, intorno al XV- XIII sec. a.C., che sorge lungo una stretta cresta di origine vulcanica molto ripida delimitata da due profondi valloni.
Nell'area archeologica sono state rinvenute venticinque capanne, scavate interamente nel tufo vulcanico e rivestite da un muro a secco, con pianta circolare di circa tre metri di diametro ed ingresso era quasi sempre rivolto a Nord. L’eccezionalità della scoperta risiede nell'ottimo stato di conservazione delle capanne che, dal momento in cui furono abbandonate, non hanno subito nessun intervento, se non il naturale processo di riempimento.
All’interno delle capanne sono stati rinvenuti oggetti di uso quotidiano, per lo più vasi utilizzati per mangiare e cucinare, strumenti in pietra, e arredi quali mensole, focolari e piani di lavoro.
Di particolare interesse è il ritrovamento, all’interno di ogni capanna, di un grosso contenitore che veniva impiegato per conservare l’acqua, il "pithos". Gli stessi "pithos" sono stati ritrovati anche all'esterno di alcune capanne insieme a delle canalette. Questo lascia presupporre la presenza di un sistema di raccolta dell'acqua piovana.
I reperti rinvenuti durante gli scavi del villaggio sono esposti presso il Museo Civico di Lingua a Salina e nella Sezione isole minori del Museo Archeologico Regionale Luigi Bernabò Breaa Lipari.