Santuario di Cala Madonna a Lampedusa
Il Santuario di Cala Madonna a Lampedusa, noto anche come Santuario della Madonna di Porto Salvo, è il principale luogo di culto dell'isola.
La prima testimonianza storica dell'esistenza di questo edificio religioso risale al 1569, grazie ai testi dello scrittore Fazello che parlano di una cappella consacrata a Maria allestita all'interno di una grotta. Notizie molto più precise sono giunte a noi tramite una relazione del governatore Bernardo Maria Sanvisente che invia a Ferdinando II nel 1843, dalla quale si evince che la grotta fosse divisa in chiesa cattolica e moschea maomettana. L'attuale struttura è molto recente in quanto il santuario venne distrutto durante un bombardamento nella seconda guerra mondiale. A seguito di questo evento, che lasciò indenne solo la statua della Madonna ma non fece alcuna vittima tra gli abitanti dell'isola, il santuario venne subito ricostruito come riconoscimento della grazia ricevuta.
La facciata è dipinta di una tonalità colore turchese, con dettagli più scuri che mettono in evidenza le cornici e gli angoli della struttura. Il bianco campanile, che si erge alla sinistra del santuario, presenta una base quadrangolare con la cella campanaria che culmina con una forma piramidale ad angolo acuto.
L’interno, ad una sola navata, è molto semplice senza particolari decorazioni. Di particolare interesse è il Simulacro della Madonna di Porto Salvo, posta alle spalle dell’altare.