Nizza di Sicilia
Cosa vedere, cosa fare, cosa mangiare, cosa comprare, dove dormire e curiosità da conoscere
Provincia: ME - Area: Taormina dintorni
Nizza di Sicilia è uno dei quattro paesi della Valle del Nisi, piccolo torrente che nasce nei monti Peloritani e si getta nel mar Ionio.
Deve il suo nome a Garibaldi in persona che glielo attribuì durante la sua visita nella famosa spedizione che unì l'Italia.
Bagnata dalla riviera Ionica, Nizza vanta una bellissima spiaggia ed è una località ideale per gli amanti del mare, del windsurf e della vela.
Nizza di Sicilia è anche una delle poche zone di produzione tradizionali del "limone interdonato di Sicilia", una pianta di limone, creato dal colonello Garibaldino Giovanni Interdonato, ottenuta dall’innesto tra cedro e limone .
Qual'è il periodo migliore per visitare Nizza di Sicilia?
Nizza di Sicilia può essere visitata tutto l'anno: l'accoglienza ed il calore dei siciliani ti stupiranno. Ma per una esperienza indimenticabile, ammirare i colori, gustare i sapori e vivere appieno le tradizioni, è consigliabile programmare una visita nei giorni di una delle feste che durante l'anno si svolgono a Nizza di Sicilia
Cosa vedere
Cosa fare
Cosa mangiare
Quali piatti tipici mangiare a Nizza di Sicilia. Quali prodotti tipici e quali bevande gustare.
Si possono trovare facilmente i piatti tipici più famosi della cucina siciliana, come pasta alla norma, arancini, cannoli, cassate, ecc. Ma ci sono alcune specialità tipiche di questo territorio che con più difficoltà si trovano in altre zone della Sicilia.
Località vicine
Di seguito una lista dei paesi nelle vicinanze di Nizza di Sicilia. Si tratta di posti raggiungibili in auto, al massimo, in 45 min / 1 hr.
Roccalumera
area: Taormina dintorni
Furci Siculo
area: Taormina dintorni
Fiumedinisi
area: Taormina dintorni
Santa Teresa di Riva
area: Taormina dintorni
Curiosità
Curiosità, tradizioni, leggende, fatti interessanti da conoscere su Nizza di Sicilia
Garibaldi e Nizza di Sicilia
Nizza di Sicilia deve il suo nome a Garibaldi che glielo attribuì personalmente durante la spedizione che unì l'Italia.
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