Castello di Novara di Sicilia
I ruderi del Castello di Novara di Sicilia si ergono a settentrione della Rocca Salvatesta e Rocca Leone, dominando tutta la vallata del torrente San Giorgio. L'edificio fortificato è ubicato nel quartiere omonimo, alle spalle del duomo di Santa Maria Assunta, e da esso è possibile godere di un panorama che spazia dal promontorio di Tindari a tutto il percorso del torrente Mazzarrà fra i Peloritani.
Si ritiene che il primo nucleo fortificato fu costruito dai Goti nel V secolo. L'attuale edificio risale all'827, fu edificato dai saraceni che fecero del castello il nuovo centro della vita civile: prima di allora tutte le attività ruotavano attorno alla fortificazione di contrada Casalini, abitata fino a tutta l'epoca bizantina. Il castello passò sotto il potere di una colonia di lombardi, aleramici, di religione cattolica di rito latino al seguito di Ruggero I d'Altavilla e nel 1171 venne fondata l'abbazia di Santa Maria Nucaria, prima edificazione dell'ordine cistercense in Sicilia. Questa colonia di Lombardi ha lasciato un’impronta Gallo-Italica ancora oggi presente nel dialetto Novarese.
Del castello oggi rimangono solo pochi ruderi: sono presenti i resti di uno dei quattro torrioni che originariamente componevano il castello. Il castello è andato distrutto a seguito di frane e terremoti ma anche per il fatto che, in passato, le pietre che lo componevano sono state utilizzate per la costruzione delle abitazioni del borgo.
Sulla facciata di una torre del castello era un tempo collocata una lapide con antiche incisioni che oggi è esposta a Scala di Patti nel museo del Barone Sciacca.