Basilica di Santa Lucia del Mela



La Basilica Concattedrale di Santa Lucia del Mela, dedicata a Santa Maria Assunta, è il principale luogo di culto della città.
Il primitivo luogo di culto fu eretto da Ruggero I di Sicilia e fu dedicato a Santa Lucia, come voto di ringraziamento per la vittoria della battaglia sostenuta contro i saraceni. Sulla storia millenaria del tempio sacro ruggeriano è pervenuto ben poco. Nel corso dei secoli, fu soggetto ad innumerevoli ricostruzioni, ristrutturazioni e ampliamenti.
La facciata a capanna presenta uno stile compatto e severo. Risulta ripartita da quattro paraste, lasciate in pietra viva fino al cornicione superiore del secondo ordine e sormontati da capitelli con modanature, che costituiscono le nervature verticali del prospetto.
Di particolare pregio è il portale centrale, il più antico dei tre presenti sulla facciata. Il portale centrale caratterizza l'intero prospetto elevandosi sui due ingressi laterali minori e spiccando per le decorazioni: due esili colonne tortili incorniciano l'ingresso fino al robusto architrave recante l'aquila coronata con stemma e corona, che indicano che la costruzione era di Regio Patronato. Pinnacoli, nappe con frange, volute laterali e simmetriche con funzioni esclusivamente ornamentali e decorative, delimitano una lunetta raffigurante una Madonna con Bambino fra le sante siciliane Lucia e Agata, il tutto sormontato dalla figura dell'Onnipotente benedicente.
L'interno della concattedrale è in stile rinascimentale di derivazione brunelleschiana, con pianta a croce latina. L'aula è divisa in tre navate divise da due file di archi a tutto sesto poggianti su colonne tuscaniche lapidee. Gli archi sono decorati con stucchi come anche in parte la volta, a botte lunettata nei tre ambienti.
A metà della navata centrale, sulla destra, si trova un pregevole pulpito ligneo barocco e sullo stesso lato, sotto l'arco trionfale, i cinque scranni lignei del Senato Luciese del 1748 sovrastati dal drappo in velluto rosso con l'aquila imperiale di Federico II di Svevia del 1791. In corrispondenza di questi ultimi, sul lato opposto, vi è il complesso neoromanico in marmi policromi della cattedra vescovile.
DI particolare interesse è il grande coro ligneo finemente intagliato in noce, attribuito a Giovanni Gallina da Nicosia 1685. Risulta costituito da un doppio ordine di stalli disposti in due file distinte collegati tra loro da pochi scalini. L'intera composizione a base quadrata presenta innumerevoli decori fra putti, fasci decorativi e grifoni, questi ultimi posti nel separare gli stalli uno dall'altro creando una simmetria di elementi suggestiva ed elegante. Al centro troviamo il leggio a piramide contenente in passato i libri corali, grandi volumi manoscritti in pergamena e finemente lavorati.
Di particolare pregio è la statua della patrona Santa Lucia attribuita a Francesco Laurana.

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