Castello di Santa Lucia del Mela
Gianfranco Rappazzo - CC4.0
Il castello di Santa Lucia del Mela sorge sulla sommità del colle Mankarru, domina i corsi dei torrenti Floripotema e Mela, ed è il monumento principale della storia millenaria della città.
Il castello ha attraversato i secoli, è passato dal dominio greco-siceliota, a quello romano, bizantino, al dominio dell'Emirato islamico di Sicilia e del successivo Regno di Sicilia sotto le Dinastie degli Altavilla, degli Svevi, degli Aragonesi e infine del Viceregno di Sicilia.
Tra le principali personalità che furono ospitate nel castello spicca la fugura di Federico II° che in questo luogo poteva dedicarsi alla caccia, suo svago preferito, grazie alla ricchezza di selvaggina. Lontano dalle ingerenze dei vescovi delle vicine diocesi poté qui preparare quella che fu definita la crociata maledetta.
Ristrutturato ed ampliato da Federico II° d’Aragona fu sovente teatro di eventi cruenti e sanguinosi.
Nel ’600 fu abbandonato ed in seguito ceduto a Mons. Simone Impellizzeri che operò un'imponente ristrutturazione: la torre quadrangolare venne abbattuta per fare posto alla costruzione di un Santuario, il Santuario della Madonna delle Nevi.
Il primitivo castello è costituito dal tipico dongione normanno di provenienza anglo-franco-normanna. il Castello presenta l'utilizzo di conci di lava per scopi decorativi e altro materiale di natura vulcanica con funzioni strutturali. La struttura, di forma pentagonale, conta alla base una grande torre cilindrica, che oggi ospita la biblioteca del Seminario, e una torre triangolare più bassa.
Meraviglioso è panorama che si ammira dal castello.