Area Archeologica di Tindari
Effems - CC4.0
L’area archeologica di Tindari era un’ antica città greco-romana, Tyndaris, sorge sulla sommità di un promontorio roccioso, sovrastante il golfo di Patti.
Fu fonata da Dionigi di Siracusa nel 397-6 a.C. ed ebbe il ruolo di fortezza ed avamposto militare. Divenuta indipendente nel corso del IV sec. a.C., mantenne rapporti di alleanza con Siracusa. Durante la prima guerra punica accolse una base cartaginese, ma nel 254 a.C. si consegnò spontaneamente a Roma, divenendo civitas decumana, e godendo di autonomia e libertà. Durante la guerra civile fra Sesto Pompeo e Ottaviano, intorno al 40 a.C, fu conquistata da quest’ultimo. Nella nuova organizzazione amministrativa delle città siciliane voluta da Ottavio Augusto divenne Colonia Augusta Tyndaritanorum. La città fu poi colpita da una grande frana, nella prima età imperiale, e da un terremoto nel 365 d.C. Nell’836 venne conquistata e distrutta dagli Arabi.
La città antica è circondata da una cinta muraria di oltre 3 Km eretta nella prima metà del III sec. a.C. e restaurata in età romana e bizantina. Nella città sono ancora visibili gli assi urbani principali, i plateiai e i decumani, intersecati ortogonalmente da strade più strette che definiscono isolati ampiezza pressoché costante, insulae. Il decumanus raccordava i principali edifici pubblici: la Ginnasio e il Teatro.
Il Ginnasio, noto come Basilica in epoca romana, è un edificio eretto in età tardo imperiale, a tre piani, dei quali, resta solo parte di quello inferiore. Si tratta di una ampia navata ad arcate ove è documentata l'attività del ginnasiarca Democrito. La Basilica, con propileo d’accesso ad una piazza porticata, era sede di importanti funzioni ufficiali.
Il Teatro all’inizio del III sec. a.C., conserva parte del monumentale edificio scenico a tre ordini risalente al II – I sec. a.C.. Il teatro era appoggiato alla naturale conformazione a conca della collina, nella quale furono scavate le gradinate dei sedili della cavea, che doveva raggiungere una capienza di circa 3000 posti. in età imperiale romana fu soggetto a modifiche per essere adattato ai giochi circensi: l'orchestra venne trasformata in un'arena, circondando la cavea con un muro e sopprimendone i quattro gradini inferiori.
Tra le insule presenti nella città, ne è stata integralmente esplorata solo una, la quale presenta due case aristocratiche, un complesso termale pubblico e sei botteghe, alcune con retrobottega, prospicienti il decumano mediano, strutture costruite nella seconda metà del II sec .a.C. su abitazioni del IV sec. a.C.
Le due case, costruite nel I secolo a.C., su precedenti abitazioni di età timoleontea, sono state oggetto di ristrutturazioni e restauri nell'età imperiale, i pavimenti decorati con tasselli di marmo colorato, in opus signinum, tesserine bianche su cocciopesto, e i mosaici policromi, vennero sostituiti da altri mosaici figurati in bianco e nero. Una delle case presenta sul terrazzo inferiore un grande peristilio con colonne in laterizio e un elegante pavimento a mosaico policromo e prospettico del II sec. a.C. La seconda presenta un ingresso monumentalizzato da due colonne con capitelli corinzi-italici in terracotta e da un ampio atrio-peristilio centrale a due ordini di colonne doriche.
Le Terme pubbliche risalgono alla media età imperiale. Sui pavimenti degli ambienti termali, si sviluppano mosaici in bianco e nero dove è possibile individuare i simboli di Tyndaris e della Trinacria, scene dionisiache, creature marine, databili fra la fine del II e l’inizio del III sec. d.C..
Nel settore occidentale della città, raggiungibile scendendo dal teatro lungo il Decumanus mediano, sono stati riportati alla luce una domus risalente alla fine I sec. a.C.- II sec. d.C. con tappeti musivi in bianco e nero, a decorazione geometrica centrale, e un grande edificio pubblico, risalente al I - II sec. d.C., con scalinata d’accesso monumentale. E’ inoltre presente, nell’angolo sud-ovest della fortificazione, i resti di un monumento funerario di età imperiale romana appartenente ad una necropoli che si è sviluppata all’interno della cinta muraria.
All’interno dell’area archeologica è presente un Antiquarium. Gli spazi espositivi sono articolati in cinque sale, nelle quali sono raccolte una selezione di reperti dell’area. I materiali sono ordinati secondo criteri topografici e cronologici, includono vasellame di pregio e d’uso comune, vetri, oggetti in bronzo, iscrizioni in lingua greca e latina, decorazioni architettoniche e numerose sculture in marmo.
Di particolare interesse sono: due Vittorie Alate del II sec. a.C.; e la testa-ritratto dell’imperatore Augusto proveniente dall’area della Basilica.