Santuario della Madonna di Tagliavia a Corleone
Il Santuario di Tagliavia svetta sul dorso della Rocca di Bavaria, a ridosso del bosco di Ficuzza e delle Gole del Drago.
L’edificazione dell’edificio sacro avvenne a seguito di un evento accaduto nella seconda metà del Settecento. A quell’epoca il feudo venne dato in affitto per uso pastorizia ai fratelli Lo Jacono. Si racconta che un giorno, i figli di questi pastori, giocando tra le pietre scorgono un masso, che a differenza degli altri era ben squadrato, sopra il quale era ritratta una sacra immagine rappresentante l’immagine della Vergine del Rosario. La scoperta si rivelò un evento prodigioso perché nel punto esatto dove avvenne il ritrovamento dell’icona, sgorgò una sorgente con acque dal potere miracoloso, benefiche sia per gli uomini che per gli armenti.
Per custodire e diffondere il culto alla Vergine del Rosario di Tagliavia, i primi eremiti costruiscono una piccola cappella, oggi riconvertita in sacrestia, e i primitivi locali dell’eremo.
Poiché il la devozione alla Madonna del Rosario di Tagliavia divenne sempre più forte, si decise di costruire una nuova chiesa. Fu così che nel 1845 fu edificato l’attuale tempio dedicato alla Vergine del Rosario di Tagliavia.
Il prospetto dell’edificio, in pietra della vicina rocca di Bavaria, venne ricostruito dopo il sisma del 1876 su progetto dell’architetto palermitano G. B. F. Basile da considerarsi successivo alla costruzione architettonica interna, in quanto.
Lo chiesa presenta una struttura ad unica navata decorata da una varietà di stucchi ad intaglio rivestiti in oro zecchino. Le sottili colonnine in gesso, poggiate lateralmente, conferiscono all’insieme uno stile neoclassico. L’altare maggiore è realizzato in marmo con intagli di legno rivestito in oro zecchino.
Tra le opere custodite al suo interno di notevole pregio è il quadro della Vergine del Rosario posto sull’altare maggiore risalente alla seconda metà del Settecento. Il quadro raffigura la Signora del Rosario seduta con in braccio il Bambino e nell’atto di porgere, con la mano destra, una corona del Rosario a San Domenico e a Santa Caterina genuflessi. L’opera, di autore ignoto, si ispira alla tecnica del pittore fiammingo Van Dick.
Nelle pareti del presbiterio viene rappresentata la storia della nascita del Santuario: è raffigurata la scoperta della sacra immagine e la costruzione della chiesa. Questi affreschi sono attribuiti al pittore palermitano Giuseppe Carta. Sempre allo stesso autore è attribuita la tela che rappresenta la Sacra Famiglia tra gli Angeli del 1872.
Oggi il Santuario è custodito dalla Famiglia Mariana “Le Cinque Pietre”. Aperto tutto l’anno è meta di numerosi pellegrinaggi e di centro di accoglienza.
