Oratorio del Santissimo Rosario in Santa Cita a Palermo
L'Oratorio del Rosario in Santa Cita deve il suo nome alla vicina chiesa del monastero dei Domenicani di Santa Cita.
Fu costruito nel 1590 dalla Compagnia del Rosario costituitasi nel 1570.
Dalla loggia superiore, ornata con busti in marmo, si passa, attraverso un portale in pietra, alla sala che funge da vestibolo; questa è ornata con i ritratti dei Superiori della Compagnia. La semplice aula rettangolare con piccola tribuna è stata decorata dalla mano magistrale di Giacomo Serpotta che vi lavorò dal 1687 al 1718. Per i suoi stucchi Giacomo Serpotta crea una fastosa decorazione, nobilitando la tecnica dello stucco, tradizionalmente povera, attraverso l’aggiunta della polvere di marmo alla calce e al gesso, donando così lucentezza e pregio alle sue opere. L’artista Serpotta esprime in pieno la sua creatività iconografica ed espressiva nell'aula dell'oratorio: sulla parete di ingresso è possibile ammirare, in un drappo modellato in stucco, e srotolato da leziosi putti, quattro rilievi circondati anche da fiori e palme. Al centro dell’opera si staglia la rappresentazione della Battaglia di Lepanto sormontata dal rilievo con l'Incoronazione di Maria. Al di sotto Serpotta modellò due giovinetti con gli emblemi delle due parti in lotta: l'elmo di un crociato e il turbante di un musulmano.
Altre opere di pregio sono: la Madonna del Rosario tra Santi domenicani di Carlo Maratta, il pavimento di marmo ad intarsio ed i banchi dei confratelli, capolavoro di artigianato ligneo, intarsiati di madreperla.
