Palazzo Alliata di Villafranca a Palermo
Il Palazzo Alliata è una dimora storica di Palermo.
Fu edificato nel 1576 per volere di don Alojsio di Bologna, barone di Montefranco, su di un terreno di sua proprietà che si trovava a ridosso delle antiche mura medievali della città. L’anno successivo don Alojsio anche aveva sostenuto la costruzione della chiesa di S. Nicolò dei Carmelitani, proprio di fronte al suo palazzo, dove aveva disposto la sepoltura per sé e i suoi eredi.
Circa un secolo dopo, il palazzo fu acquistato dal principe di Villafranca Francesco Alliata e Paruta, che operò un’impegnativa opera di abbellimento ed ampliamento del palazzo. In seguito al terremoto le 1751, il palazzo fu gravemente danneggiato, fu così che il principe Domenico Alliata affidò la ristrutturazione, il consolidamento e la rivisitazione stilistica all’architetto Giovan Battista Vaccarini, uno dei maggiori rappresentanti del barocco siciliano. In tale occasione la facciata fu radicalmente trasformata e assunse l’aspetto monumentale che possiamo osservare oggi dove domina la rigorosa simmetria dei due portali sormontati da due grandi stemmi degli Alliata, mentre gli interni dei saloni del piano nobile furono affrescati per opera del pittore Gaspare Serenario. Purtroppo quasi tutti gli affreschi sono andati perduti a seguito dell’ultima guerra. Quando, nel 1734, il principe Giuseppe Alliata ottenne da Carlo VI d’Asburgo il privilegio dell’appalto dei servizi postali per la Sicilia, il servizio postale fu esercitato nel palazzo Villafranca, dove il vastissimo impianto del palazzo, e il grande cortile colonnato consentivano un comodo espletamento del servizio; inoltre le grandi scuderie accoglievano le carrozze adoperate per la distribuzione della posta, i cavalli e tutti i finimenti utilizzati dai corrieri postali.
Nel XIX il palazzo subì gravi danni a seguito nei moti rivoluzionari del 1820, e anche se questi furono subito riparati ne mutarono la principesca severità del suo aspetto.
La struttura del palazzo riprende quella classica di palazzo nobiliare settecentesco: il piano terra è occupato da grandi scuderie, dalle rimesse, dai magazzini, dalle cucine ed altri ambienti per la conservazione del fieno e della paglia. Nel piano mezzano si trovavano i locali predisposti per l’archivio di famiglia, la biblioteca, il guardaroba, la lavanderia, e gli alloggi destinati al personale delle scuderie e alla numerosa servitù della casa. Il piano superiore, che si raggiungeva tramite una grande scala in marmo rosso ad uso esclusivo dei principi, constava di diversi alloggi destinati ad ospitare il nucleo familiare del proprietario, quello del primogenito, i figli cadetti con le loro famiglie, i parenti, e gli ospiti. Infine nel piano nobile gli enormi spazi erano destinati alle sale di rappresentanza con la spettacolare serie di saloni che prospettavano lungo il fronte principale del palazzo colme di preziosi oggetti e preziose collezioni d’arteche sono giunte fino ai nostri giorni.
